sabato 10 febbraio 2024

TORN CURTAIN buongiorno, buonasera


 a cura di Hélène de Franchis e Luca Massimo Barbero

10 febbraio – 1 giugno 2024

 


Cuoghi Corsello, buongiorno buonasera, neon, 1988-2024
 PH MICHELE ALBERTO SERENI


ARTISTI Richard Avedon, Runo B, Alvise Bittente, Federico Borroni, Davide Bramante, Edward Burne-Jones, Carlo Carrà, Nick Cave, Francesco Clemente, Cuoghi Corsello, Dadamaino, Giorgio de Chirico, Lynn Davis, Riccardo De Marchi, Mario De Maria, Filippo de Pisis, Arthur Duff, Bruno Fantelli, Matteo Fato, Robert Feintuch, Aldo Fallai, Lucio Fontana, Andrea Fontanari, Anna Galtarossa, Alberto Garutti, Aldo Grazzi, Janusz Haka, Jacob Hashimoto, Herbert Hamak, Bo Ljungblom, Emil Lukas, John Harvey McCracken, Markus Lüpertz, Luca Marignoni, Alberto Martini, Aran Ndimurwanko, Luigi Ontani, Chris Orr, Lucio Pozzi, Man Ray, Filippo Rizzonelli, Arcangelo Sassolino, David Simpson, Mario Sironi, Richard Smith, Diego Soldà, Arturo Tosi, Hema Upadhyay, Giorgio Vigna, Wilhelm von Gloeden, Bruce Weber.





comunicato stampa:

Torn Curtain. Buongiorno, buonasera è una mostra nata ‘per inciampo’ e per una ‘consuetudine elettiva’ che da tempo intercorre tra Hélène de Franchis e Luca Massimo Barbero ed i loro due diversi percorsi. La signora, gallerista da oltre 53 anni, e il ragazzo diventato curatore e professore storico dell’arte hanno qui scelto il titolo di un film di Alfred Hitchcock, come Barbero attua in alcuni progetti speciali.

L’incontro tra queste due personalità inizierà superando un sipario che ci farà entrare in una sceneggiatura Hitchcockiana dove gli indizi sono tutti nei celati dettagli delle opere e in misteriose relazioni tra loro: un bestiario in bronzo déco e Lucio Fontana, un pittore diabolico e simbolista come Mario De Maria o Alberto Martini, Giorgio de Chirico o Wilhelm von Gloeden, Arturo Tosi o Markus Lüpertz complottano assieme ad alcuni artisti contemporanei e partendo dai grandi maestri giungono sino alle nuovissime generazioni.

Una mostra misteriosa e inconsueta, un sincopato duetto tra i curatori e il pubblico, in cui vanno in scena dialoghi impossibili tra vari attori protagonisti. Oltre 60 le opere esposte tra cui un affondo sugli anni ’80, la fotografia e la moda, artisti internazionali e nudi ad inchiostro legati, slegati, ai mondi fragili della ceramica, dei paesaggi del ‘900, delle opere astratte, così come incisioni e disegni pieni di mistero e di apocalisse.


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