martedì 9 luglio 2013

la mostra sul tempo, da Scrofalo a Suina

Domenica 30 giugno abbiamo inaugurato a Casa Bianca una mostra sul tempo, ideata e curata da Lelio Aiello.
Sono successe diverse sincronicità e siamo stati obbligati ad esporre il quadretto ad olio con Sui Simo che era stato scartato nella mostra "i grandi grigi".





Quando Lelio ci ha chiesto di partecipare stavamo pensando  al quadretto con il ritratto di Sui che sembrava l'icona contemporanea del bere come quella vintage di "Teomondo Scrofalo" (nome inventato da Ezio Greggio nella trasmissione televisiva Drive In).
Mi è venuto in mente che l'opera era persino stata esposta a Casa Bianca, dall'artista Giancarlo Norese.


Abbiamo così deciso di esporre il ritratto nello stesso punto dove espose il vecchio bevitore l'amico Norese tanto tempo prima, come una sovrapposizione dei due tempi con un contemporaneo soggetto femminile.


Quando siamo andati a montare la mostra, Anteo ci ha regalato il quadro che Norese gli aveva regalato,

                                     




bello è che la nostra cara amica Sui è detta anche Suina e dallo Scrofalo a lei il balzo è volo.

Dopo aver installato abbiamo portato il quadretto a Sui così che se non avessimo fatto  in tempo ad andare alla mostra ci sarebbe stata lei ad esibirlo per fare chiarezza.



Grazie Sui Simo nuova icona dei nostri abusi,



                                             anche lui è diventato un Mazzini Old Bastards ora.


 Non abbiamo fatto in tempo ad arrivare all'inaugurazione, eravamo alla cerimonia funebre di uno degli uomini più importanti dell'universo: Falco, a Damanhur, in Valchiusella in Piemonte,
Ma non è detto che in un piano parallelo, magari quello degli ubriaconi, siamo arrivati in tempo o arriveremo in tempo con la "silurina" Giulietta rossa
Tanto al posto nostro è andata coraggiosamente in bici fino a Zola Predosa, dove si trova Casa Bianca, la nostra creatura Suina facendo la smorfiosa con tutti .

Giovanni Copelli / Cuoghi Corsello / Giuseppe Locatelli / Ornaghi & Prestinari / Reynold Reynolds / Pantani-Surace
Come se tutti avessero smesso di respirare nello stesso istante 
a cura di Lelio Aiello

Domenica, 30 giugno, dalle ore 19

Casabianca
Zola Predosa, via Pepoli 12
su appuntamento 347 2627442
Domenica 30 giugno, dalle ore 19, si inaugura Come se tutti avessero smesso di respirare nello stesso istante, l'ultima mostra della stagione di Casabianca, a cura di Lelio Aiello, con interventi di Giovanni Copelli, Cuoghi Corsello, Giuseppe Locatelli, Ornaghi & Prestinari, Reynold Reynolds, Pantani-Surace. 
Ciò che rimane nella nostra memoria di un progetto espositivo è l'atmosfera diffusa dagli interventi artistici. La sensazione di una temporalità sospesa e la presenza di un gesto, pervadono in un modo o nell'altro, le opere esposte in questa mostra. Difatti il titolo “Come se tutti avessero smesso di respirare nello stesso istante” presuppone l'attuazione di un gesto (smettere di respirare) e suggerisce lo spunto della dimensione che da origine alla mostra, l'unicità dell'attimo in cui qualcosa (il respiro) si ferma. Per l'artista americano Reynold Reynolds, di adozione berlinese, il tempo gioca un ruolo fondamentale nella sua produzione di film, il video “Letzter Tag der Republik”, in un atmosfera surreale e realizzato in stop-motion, ci consegna le sorti del Palast der Republik di Berlino, la demolizione fisica e la conseguente sparizione della sua storia. Il duo toscano Pantani-Surace, da sempre attenti a cogliere l'unicità di un attimo, con questo recente lavoro modificano il senso comune di un gesto minimo e casuale, conservano, con l'alchimia dell'argentatura, delle impronte digitali su degli specchi. Cuoghi Corsello compiono un atto ironico e collocano un loro quadro ad olio di piccole dimensione, “Sui Simu” ritratta nell'attimo e nell'atto di bere, nello stesso punto in cui l'artista Giancarlo Norese, con altrettanta ironia, ne aveva posto un altro in una mostra precedente a Casabianca: il ritratto anonimo e kitsch di un bevitore di vino.Giovanni Copelli, Giuseppe Locatelli Ornaghi & Prestinari appartengono ad una generazione più giovane. Il primo si misura con una dimensione temporale ritmata da un video, dalle tonalità rosso cadmio, dove un gesto ossessivo diventa dissacrante e ironico. Locatelli tenta un collasso temporale e delega a delle lumache vive il trasporto delle sue mini-sculture di carta stagnola e colloca a terra risme di carta A4 rivestite di carta lucida. Ornaghi e Prestinari trasformano lo spazio in un sorta di laboratorio e mettono in funzione un meccanismo che congela un frammento della loro quotidianità: l'acqua con due spazzolini da denti che un bicchiere conteneva. Lungi dal voler esaurire entro le dinamiche espositive la complessità del tema, i lavori di questa mostra tentano di esplorare, con ironia e leggerezza, alcune logiche costruttive della dimensione della temporalità e dell'agire proprio là dove esse sembrano più instabili e incerte.