giovedì 22 settembre 2016

Quarantanovesimo premio Suzzara






Siamo stati invitati dalla dolce Silvia Cini
noi abbiamo invitato Kira e Rude e Giulia.

Siamo partiti con la "carrozza" ( il Doblò lo sembra) navigando per le strade più corte, non più brevi come tempo, perché volevo tornare con tutti gli 8 nel contachilometri.
Questo ha portato eventi sincronici nel viaggio.
Per primo siamo passati sotto a due antichi throw-up di Suf e CK8, che non essendoci più la terra sotto volavano in alto, poi che sorpresa su un argine l'indicazione del vicino posto dove lavora Giovanni, il nostro ex"capo" assieme a  Kira del Labàs, da molto lo dobbimao andare a trovare ed ora sappiamo dove: navigator per Suzzara, fermarsi a metà strada..
Qui nella sosta pipì sull'argine ho lasciato gli occhiali.
Belle stradine anche sterrate, sosta in un vecchio sito con tre fichi maturi.
Eravamo accanto a casa di mia sorella Elonora.
Ci siamo infilati in uno stradino privato costellato di trattori, ci faremo portare dall'inventore a visitarlo, dato che lui regolando le acque in zona conosce tutti i contadini, c'era un signore che stava aggiustando un trattore, ma non ha fatto una  piega al nostro illecito passaggio.
Dopo due ore e trenta minuti all'incirca siamo arrivati a Suzzara e abbiamo parcheggiato a 350 metri dalla galleria.


Dopo varie idee personali nei giorni precedenti abbiamo deciso di partecipare insieme portandoci in giro con i vestitini della mostra precedente al Labas: Inchiavabile.
Questa si intotola invece:






Kira e Rude erano invece scuri e Inchiavabilissimi .






C'era tante operine e persone, antiche e nuove.









Aldo Grazzi aveva un lavoro preesistente nella galleria.








 La sua allieva Giulia ha portato un formaggio pecorino su una tovaglietta ricamata
















Erano mescolate le opere dell'evento e quelle già conservate nella galleria.

 L'opera che ci ha tolto il respiro e incantati,


dopo averla a lungo ammirata e con fatica distolta l'attenzione tutto sembrava vuoto e senza senso
a causa della sua forza.

A Giulia piaceva questo quadro prima di averle fatto guardare  Ligabue.


Quando abbiamo visto questi tre attaccapanni abbiamo pensato subito ai quadrupedi, lo stile del tempo della FIAT 2001-2005, in un primo momento volevamo metterci il nostro cartellino con il titolo dell'opera trovata, in un secondo momento mentre ero li con Giulia ho pensato di metterci tutti e tre i nostri cartellini, noi tre loro tre, e poi occludevano la strada, erano dissuasori inchiavabili proprio come noi, ma la "mammina" ci ha dissuase.




Abbiamo fatto amicizia con Valentina che veniva da Palermo con la tovaglia sulla quale diverse volte le persone hanno mangiato pane con l'olio, io le briciole.





Le abbiamo chiesto di fotografarci







Dopo una prima visita siamo andati a fare merenda al bar VATICANO
Un forno per la strada ci ha regalato 5 schiacciatine.







 Ci ha raggiunto una mia cara amica del liceo artistico: Luciana Soriato, gli inchiavabili seguivano i suoi racconti del passato perplessi o forse increduli.



Ci siamo fatti fotografare anche da lei



Il suo lavoro culle trasparenti per boschi con il suo bambino fotografato.






 Uno dei lavori consisteva nell'ospitare questi giocatori di briscola.







Mi piaceva questa fotografia a terra














Luciana mi ha fatto prendere i biglietti consiglieri da questo tappeto.








In internet abbiamo trovato questo lavoro che ci era sfuggito, bello!


Per la strada abbiamo incontrato Mariano!
e Christian Rainer.










C'era anche Guido!







Questo lavoro ci piaceva così dopo vedendo il dentro del furgone non più.










Giulia ci ha navigati fino ad un bar che offriva l'aperitivo, molto buono sia il vino che gli stuzichini serviti sull'ardesia, grazie premio Suzzara!








Nella piazza ho preso un biglietto e ho vinto un libro di favole "Frozen il regno di ghiaccio, viaggio tra le nevi".
Ero molto contenta, brilla e ci sono cerchi trasparenti dove si vedono le montagne ghiacciate e fiocchi di neve luminescenti.
Sono tornata a giocare  e ho vinto un bruciatore di incenso in ceramica bianca, l'ho regalato a Luciana, accorgendomi dopo che ha dei fori somiglianti al suo stile,  mi ha detto che suo marito da poco gliene ha casualmente rotto uno.


Alla galleria c'era Suf, si chiama come me, è la bambina di Silvia Cini, Suf dice che io sono il nomignolo Suf! Non so cosa intenda.




Silvia, il nostro "capo" ha fatto un lavoro bellissimo, ha messo terra e semi a forma di teschio tra le crepe del posto e annaffiato con il disappunto di un curatore che temeva sporcasse dentro.













Siamo andati via prima del buio, ho mostrato a Luciana due foto che avevamo in auto che avevano voluto venire con noi, ma poi non le abbiamo usate, un'altra idea era di fare una composizione con le cose che avevamo già in auto: due moquette a terra, il maglioncino rosso con bello che usiamo per ammortizzare quando carichiamo e nel centro dell'auto c'è una sprogenza, degli archiviatori che pensavo con essi di dare corpo alla maglione mettendoli all'interno, due scarpe per dipingere da infilare nelle maniche..."oramai" stando sempre al computer i nostri piedi per viaggiare sono le mani.




è stato difficile uscire dal paese, il navighetor non capiva, dopo averne provate tante ci siamo riusciti.
La luna è salita rossa grandissima e ci ha accompagnati per tutto il viaggio, spesso nascosta dalle nuvole, nella campagna i suoni erano misteriosi e il vento faceva cadere le foglie come nei racconti di paura.

Arrivati all'argine dove ci eravamo fermati la mattina ho ritrovato a terra gli occhiali scuri.

Siamo passati con il contachilometri 88888 in via Emilia Ponente, ma eravamo troppo stanchi per fermarci a brindare, sono contenta che il segnale l'ho preso sul ponte delle sirene.

A casa 88898.