martedì 26 novembre 2013

il calendario 2014 ispirato a Maldoror







 



























Nella villa decadente dell'800 la mostra che si ispira a Lautréamont

Sabato 23 abbiamo inaugurato una mostra collettiva nella villa Santini a Verona





Abbiamo dovuto cercare un amico che ci facesse da autista, perché Claudio era accecato ad un occhio per colpa di un calcinaccio, meglio che dipinga invece di fare il muratore,  sta ora guarendo in fretta.

Verona è bella, è piovuto tutto il giorno e la sera tranne quando siamo andati a fare una passeggiata con l'autista: Maurizio Pizzoli,












in via Mazzini c'era una strana installazione


guardo bene ed era una ragazza che faceva la cagnolina con la testa, gli occhi tristi tristi


siamo passati davanti a quello che era una volta il collegio che sono stata per tre anni, ora brutto restaurato, diventato appartamenti


questa decorazione mi ricordava i lavori di Dado e la Stefy



dopo  lo spuntino al bar è ricominciato a piovere,  siamo tornati a sistemare le luci nell' installalzione. 
Certo che era bella quella naturale che filtrava fioca  dagli "scurini", ho risolto con una luce natalizia nascosta, era così vecchia che ogni 8, 10 secondi si spegneva e poi si riaccendeva tremolante, rossa.


Il lavoro consisteva in un ventilatore abbastanza potente messo "a manetta" che si muoveva girando da destra a sinistra, sopra un abito lungo viola e dietro delle grandi campane appese con delle catenelle che, oltre a sbatacchiare ogni tanto facendo un rumore mortuario accompagnato dal ronzio del ventilatore, facevano da contrappeso in modo che il musetto elica del ventilatore non si abbassasse ma guardasse dritto.

Si vedeva così, dalla porta della stanza, un dissuasore cordoncino non permetteva l'entrata.


Questa è stata fatta con il flash e poi oscurata per vedere meglio.




Era ancora un poco più buio,  si sentiva il gelo penetrare dalla stanza con il ventilatore.



Gli elettricisti molto professionali, impianto elettrico a norma, portavano tuta e mascherina perché il posto era pieno di polveri anche di cadaveri di animali.


Pizzoli

Il futuro nella tazza di caffè dell'800.

Porta spilli .

La prima volta che siamo stati alla fine di settembre  mi ha sorpreso che in tutto quel degrado di cose ammuffite ci fosse un calendario del 2011, 
Sonia, una delle curatrici della mostra  che ci ha accompagnati. ci ha raccontato la storia.
Quando sono morti i genitori del Signor Santini, lui non ha voluto spostare nulla e fino alla morte ha tenuto la casa chiusa così come l'hanno lasciata i suoi genitori, l'unica cosa che cambiava era il calendario, quando andava li a leggere senza toccare altro.


















Eccolo il calendario.


Ed ecco quello che allora ho disegnato io e messo al suo posto, è del 2014, è diviso non con i mesi ma con le 13 lune dell'anno, da luna nuova a luna nuova, le immagini sono ispirate dalla lettura di Lautréamont
come le curatrici ci avevano indicato, anche il gelo che ho voluto procurare nell' installazione del ventilatore è dovuta alle suggestioni del poeta.
All'inizio l'ho aperto dove c'era la data della sua nascita il 4 aprile.


Poi alle 18,30 per l'inaugurazione, dove c'era la data della sua morte presunta  il 24 novembre.


 Ho chiesto a Patrizia di aprire la pagina ora in gennaio com'era aperto quello del 2011.


Immagini della serata.





























Christian Rainer è arrivato poco prima dell'inaugurazione ad appendere i suoi quadretti.













 L'insegna che non funzionava, stava bene così che si accendeva solo quando tiravi la cordicina all'entrata
Sarà stato merito di Lautréamont ?!



Ecco Patrizia che accende.







Siamo stati tutto il tempo sulle scale come dissuasori ad un pubblico in eccesso, per l'incolumità dell' anziano precario stabile, aveva una portata di massimo dieci persone sopra.
Il vino era ottimo e ci ha disinibito per relazionarci con il folto pubblico curioso.





  Qui si vede bene Claudio bendato.








Incredibile anche in questa mostra c'erano i gemelli.




 Ed ecco FacciaCheRide.




I dissuasori.



Ma come cenerentole siamo dovuti andare via nel pieno della festa, per fortuna ho fatto appena in tempo a stare un poco con i nostri amici di Cles che sono arrivati tardi perché la bambina aveva gli allenamenti per le gare di scii.
Sono stati molto generosi: ci hanno portato una cassetta con mele pere e noccioline della Val di Non, tutto bio ovviamente, ma quanto sono cari?!! E belli!




buonanotte Maldoror





melepere arte contemporanea
presenta


L’ENIGMA DI ISIDORE DUCASSE
(OMAGGIO A LAUTRÉAMONT)
bello come l’incontro casuale 
di una macchina da cucire 
e un ombrello sul tavolo di un obitorio.”


SIMONE PELLEGRINI, CUOGHI CORSELLO, ETTORE FRANI,
ANDREA BRUNO, NICOLA SAMORÌ, MUSTAFA SABBAGH,
FRANKO B, STEFANO W. PASQUINI, CHRISTIAN RAINER,
 KARIN ANDERSEN,
ADRIANO PERSIANI, GILDA SCAGLIONI, SIMONE RONDELET,
CHIARA SOLDATI, ROBERTO PAPAVERO CRUSCA, EDDY CORVAGLIA ,
MATTEO SERRI, CHIARA FORTI, STEFANO RICCI, CLAUDIA COLLINA,

a cura di
PATRIZIA SILINGARDI
SONIA SCHIAVONE
STEFANO ROVATTI
MARIO SANTINI
ANTONELLA DI TILLO


la s.v. è invitata
sabato 23 novembre 2013 ore 18.30
villa santini, piazza arsenale 3 - 37126 verona


Il privilegio di disporre di un villino che risale ai primi anni del Novecento, ubicato nel pieno centro di Verona (Piazza Arsenale numero 3) ma rimasto incontaminato dalla dilagante e spesso inconsapevole ristrutturazione edilizia, è motivo d’ispirazione per un progetto d’arte contemporanea. Come addormentato in un sonno secolare, circondato da inestricabili rovi e verzure, con gli interni fatiscenti e le ombre di tempi perduti, il villino si presta magistralmente come sede espositiva per decretare un sentito omaggio ad uno dei più grandi geni della poesia contemporanea, purtroppo avvolto dall’oblio e da mille fraintendimenti da parte della critica letteraria. Pseudonimo di Isidore Ducasse, il Conte di Lautréamont (1846-1870), al pari di Baudelaire e Rimbaud, dei quali per certi versi è stato precursore, diviene un caso per la funzione di rottura che la sua opera esercita nel panorama letterario. Rimasto a lungo senza biografia, ed anche ora avvolto da un alone di romantico e decadente mistero, Lautréamont rimane un autore tutt’ora incompreso nonostante il suo indiscusso capolavoro, i visionari Chants de Maldoror (1870), abbia esercitato il suo fascino su Simbolisti e Surrealisti. Il testo dei Chants, intriso di oscure simbologie, bizzarre metamorfosi e aberranti follie, ispira infatti Man Ray che nel 1920 realizza la fotografia Indovinello (o L’enigma di Isidore Ducasse), dove ritrae un oggetto dalla forma ambigua coperto dalla tela di un sacco e strettamente legato con una corda. L’autore, che ha nascosto l’oggetto, lo distruggerà dopo averlo fotografato: forse per lasciare l’enigma irrisolto e giocare con l’ambivalenza e i doppi sensi di cui Lautréamont era maestro. Il lavoro di Man Ray, declina gli intenti del nostro progetto verso una definizione formale (artistica) dell’Enigma, del mistero, della velatura, dell’inconscio, di un qualcosa di cui ci è proibita la contemplazione e la comprensione oggettivamente tranquillizzante.
Nel rispetto dei suggestivi ambienti di cui disponiamo, che peraltro rimarranno intatti e anzi protetti da interdizioni di tipo museale, è chiesto ad ogni artista di concepire un opera site-specific che dialoghi con tali suggestivi sfondi.



si ringrazia
GALLERIA L’ARIETE, GALLERIA ENRICO ASTUNI, 
GUIDO COSTA PROJECT,
 STUDIO 515,VIABIZZUNO, VINI BERTANI, STUDIO CLOUD4,
JOKE T-SHIRT, EMANUELE DA RONCH,ANDREA SCHENETTI, 
MARCO POZZI, DARIO PARISINI, GIANCARLO NORESE
in particolare la famiglia Dott. Carlo Santini, 
in memoria del Gen. Biagio Santini 
che ha costruì la villa




www.melepere.com / info@melepere.com 
/ melepere.blogspot.com / 
+ 39 335 8359128 
+ 39 347 5601841


La mostra rimarrà aperta fino al 22 dicembre 2014, prenotare da Mele e Pere 
39 335 8359128 + 39 347 5601841