domenica 29 novembre 2015

Quadrupedi al Pascolo







« Perciò così parla il Signore, Dio: «Ecco, io ho posto come fondamento in Sion una pietra, una pietra provata, una pietra angolare preziosa, un fondamento solido; chi confiderà in essa non avrà fretta di fuggire. »   (Isaia 28:16)


« La pietra che i costruttori avevano disprezzata è divenuta la pietra angolare. »   (salmi 118:22)

Nel preparare questo post sui quadrupedi mi sono accorta che nella mostra 26 del 2012 nella galleria di Guido Costa Projects a Torino  il quadrupede era proprio nell'angolo, a metà del tempo del nostro lavoro. Un tempo lineare che dimostra che lineare non è perché come una cattedrale puoi partire da cose fatte nel futuro per comprendere Cuoghi Corsello.
E la pietra angolare chi se non il concetto di quadrupede potrebbe essere?





Cosa guardava questo quadrupede?
Ora lo abbiamo capito, il vuoto il nero del tempo che è sempiterno e non lineare, reggendo i fili del nostro pensare.

Il signor Farnè aveva visto le foto dei quadrupedi in flikr, nelle foto sulle case-fabbriche e se ne era innamorato.










Dopo dopo aver lasciato la galleria Ex Brun, ha trovato  un nuovo posto: Locale 2, quando lo vidi pensai subito a delle colline, questo angolo di Bologna così cittadino con i grattacieli eppure così dolce il saliscendi della piazza pedonale da sembrare un pascolo.
Eccolo il posto giusto per ridare vita ai quadrupedi rinchiusi e spostati in diversi magazzini dal 2005 quando abbiamo perduto la FIAT, la terza ed ultima fabbrica da noi occupata.

Il tempo è venuto giusto con la cura del prezioso Gabriele Tosi che ha accolto il progetto con amore.

L'ostacolo più grande era trovare il pastore che avesse la pazienza di portare i quadrupedi ogni giorno che si apriva la galleria fuori e ritirarli la sera prima di chiuderla, ma non solo, doveva controllare che nessun male fosse loro arrecato.

Il caro Eugenio Luciani, amico del curatore ora chiamato anche pastore, ha accettato di buon grado così che il sogno si realizzò.

Nella stalla al posto della paglia c'era una soffice e comoda moquette gentilmente offerta da Gaia Bernardi, aveva proprio l'odorino giusto che ci ricordava la Sava, il luogo che abitavamo alla FIAT.


In ogni stalla che Dio si voglia c'è un santo, ho capito subito che il santo dei quadrupedi non poteva che essere lei la donnina Pin Up "ancestrale" davanti alla svastica simbolo quadrupede per eccellenza.

L'icona fu ideata per la mostra "mobile Pin Up"" nel 2009 nella galleria  Betta Frigieri Arte Contemporanea a Modena, a cura di Luca Panaro.
Durante la progettazione della mostra Quadrupedi al Pascolo scrissi il seguente testo per conoscerla.

Storia sull’icona nella stalla dei quadrupedi.

Quando ero bambina dai miei nonni giocavo con le pagine da ritagliare e costruire della rivista Famiglia Cristiana, una domenica era illustrata una danzatrice  bambina che sembrava una farfalla, da ritagliare con il suo guardaroba che potevi indossarle con gli appositi quadratini ripieghevoli sul suo corpicino di carta. 
Me ne innamorai e disegnai molti suoi cloni e abiti cappelli scarpe a non finire, anche i lettini….
Alcune cose tra le quali questa che feci da bambina le ordinai in un grande e spesso album che quando venni a Bologna  ci giocò la mia piccola sorella di 13 anni in meno di me: Elonora, me lo restituì solo dopo tanto tempo poco prima di occupare la FIAT, la terza fabbrica occupata, proprio nel periodo che avevamo ricominciato a dipingere sui muri e a fare gli stencil.
Quando rividi la donnina, o bambina, mi emozionai molto, era uno spirito che mai avevo dimenticato. Feci subito uno stencil e ci giocai molto con la pittura ma soprattutto poi con la fotografia, divenne lo spirito fuoco, era giusto il periodo che il mondo arzigogolato della natura e i suoi spiriti si erano espressi attraverso una bambina che si chiamava Suf! che disegnava sui muri e poteva avere la dimensione e l’età che voleva come qualità magica, lo spirito fuoco però aveva qualcosa  di diverso era come un’immagine sacra, una forte espressione di un mondo sottile a noi difficile da raggiungere, ma non impossibile; questo mondo arzigogolato della natura si era sposato incongruamente e quasi impossibilmente con quello egronomico semplice lineare minimale dello stile della fabbrica FIAT così che organizzammo la mostra UNO! per poter dichiarare far capire o intuire questo stile.
Penso che il collante tra queste due cose così diverse sia la spiritualità che è intrinseca nella natura e la stessa sottile forza spirituale che emanano le forme semplici e ergonomiche appunto come anche la natura è pur essendo arzigogolata…
Devo premettere che prima arrivavamo ad uno “stile nuovo” e dopo trovavamo la fabbrica a questo adatta, perciò questo stile è nato a “Cime Tempestose”, la seconda fabbrica da noi occupata….la sincronicità  ci ha sempre  accompagnati e ci ha condotti nel posto giusto per poter esprimere questo incrocio , questa amalgama impossibile, qui i luoghi erano minimali e asettici e anche i mobili abbandonati dentro erano strutture come “quadrupedi compisitivi”, ma a fianco c’era un enorme parco incolto, la traccia della pista a forma di otto  dove un tempo provavano le auto,  qui la natura faceva quello che voleva, Collo, uno dei nostri gatti era il tramite tra noi ed essa, accompagnandoci nelle lunghe passeggiate attraverso questo mondo, l’altro gatto, la Gina, era invece amante dei luoghi cementosi, dove abitavano molti quadrupedi tra uno skate park , una sala per la pittura e quella della musica…

Ma torniamo allo spirito fuoco, come ho scritto sopra la usavo moltissimo e ho sentito essere una delle “forme” protettrici, (come lo stancil spirito di natura  o la bambola anima…), riscoperta in questo periodo nel quale poi avendo la luce donataci dalla Fiat uffici accanto, abbiamo cominciato ad usare il computer e sorpresa emozionante quando in internet ho trovato la ballerina fotografata in carne ed ossa che fu copiata dal disegnatore di famiglia cristiana.

Così che la ricopiai anche io e ne feci un’icona preziosa e amorevole.

Da quando nel 2002 abbiamo avuto i computer faccio un disegno al giorno per il mio desktop, un anno decisi di fare una donnina ogni giorno, per rimparare a disegnare i nudi.
Capitò che proprio mentre ho preso questa decisione andai su Facebook così che condivisi le donnine sul social.
Anche se per me era solamente un esercizio quotidiano piacquero molto così che ne abbiamo fatto alcune mostre , tra le quali “mobile Pin-Up”, il lavoro sui mobili era nato nel 1994, nella prima fabbrica occupata,” il giardino dei bucintori “, da li si sono sviluppate diverse sculture sempre chiamate mobili sia di oggetti trovati che fatti costruire, per questa mostra mi venne l’idea di fare un mobile a forma di svastica, grande, di legno, anche perché era da un po’ che pensavo che questo bellissimo simbolo, prezioso e importante tra i simboli dell’umanità , dovesse essere riabilitato, il simbolo del sole, della vita , ancora usatissimo da lontani paesi, ha preso un significato di dolore e rancore, che sono il suo opposto, scambiando questi simboli perdiamo parte di noi, dell’anima uomo, così che volevo e vorrei che le persone con la loro coscienza cominciassero a capire il vero significato di questo simbolo e a riabilitarlo per la sua enorme potenza , questo sforzo cambierebbe molte cose, perché se cambi i simboli cambi gli uomini.
Restituiamoci la svastica, altrimenti ci mancherà sempre qualcosa, come se mancassero delle lettere in una lingua …

Ma non si è avuto coraggio di farlo, anche se piaceva moltissimo alla gallerista, era preoccupata con ragione della provincia…
Così che decisi di fare sempre di legno come mobile, la mia mano che fa le corna come segno di amore per tutti.
Un’altro simbolo…

In questa mostra come S. Antonio per le mucche di carne, noi mettiamo la svastica con lo spirito fuoco come immagine sacra per i quadrupedi della FIAT.

( i quadrupedi sono elementi fieristici della FIAT, asettici tubi triangolari di alluminio laccato di bianco, con inserito in un tubo davanti una coppa rovesciata: l’elemento arzigogolato!)


Anche la svastica di legno se un giorno verrà realizzata sarà un quadrupede?

Ma certo rispondo ora è un simbolo quadrupede.



Comunque la stalla era così intensa nella sua semplicità che subito è stata sentita come tutte le stalle del mondo: un luogo di preghiera.
Così che chiesi ai nostri collaboratori di inginocchiarsi per il nostro archetipo della divinità.





Abbiamo inaugurato il Pascolo dei Quadrupedi lo scorso 26 settembre .



 C'era il Mostro che rapiva i quadrupedi facendo dispetti al pastore, disturbando anche la galleria a fianco di Locale due: Car...gli ha messo i quadrupedi all'entrata invadendo il lavoro di Casini! e poi ad un certo punto li ho visti oltre le colline dove c'erano i bidoni delle immondizie...povero Pastore.








 C'erano ospiti d'eccellenza come Ciliegina Sabbiemobili e il nostro gallerista di Torino Guido Costa


 Alba Von Von



 Felice con il suo nuovo fidanzato






Mi sembrava un paradosso vedere questi due bellissimi volti vicini..un conflitto tra oriente e occidente che si sono però scambiati qualcosa nel letto del loro fiume






All'inizio anche katia Tufano



 Ho fotografato poco ma molti erano gli amici, persino la sorella e la madre di Claudio con magliette da noi prodotte



e come poteva mancare Otto, il bambino di Kimet



self con il signor Farnè e Ciliegina Sabbie Mobili










 Il Pastore porta nella stalla i quadrupedi a fine serata.





Ho fatto qualche foto alla mostra nei giorni seguenti, pioveva e i quadrupedi erano dentro alla stalla















il Pastore leggeva dentro alla stalla

L'ufficio principale di Locale due è il bar accanto.


è stata una delle mostre più "facili " e divertenti .
Ringraziamo i nostri amici 
Signor Farnè
Gabriele Tosi
Eugenio Luciano




































il testo che scrissi per Gabriele 

quadrupedi


Quadrupede è nato come fumetto  nella prima metà degli anni 90, addirittura non ci ricordiamo chi prima lo ha pensato tanto era parte del nostro “vedere” o forse è meglio scrivere sentire..
Dopo i primi fumetti, lavorando con i mobili come sculture animate da una caratterizzazione di volere e potere proprio di loro stessi è stato facile individuare in essi i quadrupedi, uno tra i primi è stato un vecchio trave appoggiato a due cavalletti, ma tutto poteva essere quadrupede, tanto che influenzammo anche l’amico Pierpaolo Campanini, che sensibile aveva interiorizzato il nostro vedere, o “ sentire” segnalandoci al telefono alcuni sorprendenti quadrupedi che incontrava nella sua via.

Quadrupede erano i tubi di una tenda che lui formavano, con la caratteristica di alzare o abbassare il collo a seconda degli spazi, oppure Carmen, il pupazzo chiamato come un’amica pranoterapeuta, che faceva appunto la “prano” ad una pelliccia vera di un quadrupede.
Quadrupedi potevano essere trovati o composti o creati come i piccolissimi di creta .
Un selettore, i selettori  sono  sculture elettromeccaniche che selezionano qualcosa, il primo fu costruito con una cassa per munizioni con innestato un tergicristallo che spostandosi tramite delle viti conduttrici e dei relais selezionavano tre cose diverse a seconda della mostra-spettacolo che interpretava, il selettore quadrupede invece era di ferro, bascula da destra a sinistra e contrario, proiettando su ciò che incontrava varie scritte parole attraverso un laser, ma nella sua pubblica dimostrazione nella mostra “0 9.06.2000 21.00-1.00”  a cura di Fabio Cavallucci, puntava solo un punto rosso davanti a destra e a sinistra da se dolcemente. 

Una mostra gli è stata dedicata a quadrupede, allo studio Ercolani a Bologna nel 2000 : “Quadrupedi”. abbiamo invitato l’artista Mauro Vignando a partecipare con noi nella mostra, ha realizzato degli autentici quadrupedi di sua ispirazione. 

Nel 2001 raggiunta la FIAT , la terza fabbrica da noi occupata, è stato sincronico trovare parecchi quadrupedi e non solo, uno da noi assemblato di ferro con la coda formata da un pannellino solare che diventava rosso la sera è stato gioco facile per gli skaters che venivano da noi ad allenarsi, ma questo forzuto quadrupede si apriva in due perché i tubi non erano saldati, la sorpresa è stata quando si è capito che i nostri ospiti molesti costruivano dei quadrupedi sempre per “grindare” alzarsi con lo skate e slittare con le ruote sopra a lisce superfici.

Così che la FIAT era piena di quadrupedi installazioni fatue o necessarie .

Quadrupede è un essere che non ha i sensi come gli umani, ma ne ha altri nascosti che si possono rilevare scoprendo oggetti o costruendo cose dove  lui si identifica.

I sensi dei quadrupedi combaciano anche con nostri sensi nascosti, che abbiamo perso, o che molti di noi non hanno ancora ritrovato, ma che fanno parte dell’anima uomo. 


Per ora tutto.

Andiamo a vedere un concerto e quando torniamo lo rileggiamo e scriviamo quello che ancora  ci viene in mente.

baci.


Il comunicato stampa di Gabriele Tosi


quadrupedi al pascolo
un progetto di Cuoghi Corsello per LOCALEDUE
a cura di Gabriele Tosi
Il progetto con cui LOCALEDUE riapre la stagione autunnale è affidato a Cuoghi Corsello.
Lo storico duo pensa alla galleria come a una stalla per i propri quadrupedi. Al luogo in
cui le sculture riposano protette durante la notte, per uscire di giorno, fra la gente,
nella piazza antistante che ricorda una collina.
Dal 26.09 al 10.10 2015
inaugurazione 26.09 18.30. Dal mercoledì al sabato, dalle 16 alle 19 o su appuntamento.
Quadrupede è uno dei personaggi di Cuoghi Corsello. Il duo lo definisce come “un essere
che non ha i sensi come noi uomini, ma diversi. Vive delle avventure a noi
incomprensibili perché non conosciamo i suoi sensi. Ma osservandolo e empatizzando con
lui potremmo capirli e così capire anche i nostri sensi nascosti. Quadrupede infatti ha
solo il grugno, e si sa che gli odori navigano il tempo e i piani diversi dell'esistenza.
Possiamo rilevare quadrupede in oggetti e luoghi insospettabili”.
Nato come fumetto nella prima metà degli anni ‘90, quadrupede è forse lo spirito che
meglio esemplifica il carattere post-eroico - eroso, riciclato e reincarnato - delle
creature del duo bolognese: enti che esistono come frammenti del mondo e sono custodi del
suo senso.
“Dopo i primi fumetti, lavorando con i mobili come sculture animate da volere e potere, è
stato facile individuare i quadrupedi”, spiegano Cuoghi e Corsello, “uno tra i primi è
stato un vecchio trave appoggiato a due cavalletti, ma tutto poteva essere un quadrupede.
Quadrupede era la composizione dei tubi di una tenda così come il pupazzo che chiamammo
Carmen, in onore a una nostra amica pranoterapeuta, che imponeva le mani su una vera
pelliccia di quadrupede”. In occasione della mostra 09.06.2000 21.00-1.00, Cuoghi
Corsello diede pubblica dimostrazione di un quadrupede selettore: una scultura
elettromeccanica in ferro, dotata di un laser che proiettava un punto o delle scritte in
favore del suo moto basculante. Sempre del 2000 è la mostra Quadrupedi, tenutasi allo
studio Ercolani di Bologna, dove assieme ai quadrupedi trovati, composti o creati, i due
invitarono a partecipare il collega Mauro Vignado, che ne realizzò altri di sua
ispirazione.
I quadrupedi caratterizzano fortemente il periodo trascorso da Cuoghi e Corsello come
occupanti della FIAT di via Mazzini, quando la loro pratica giocava a mettere in
relazione le forme nitide e severe del marchio automobilistico con gli infiniti intrighi
del mondo naturale. “Nel 2001, raggiunta la FIAT, la terza fabbrica da noi occupata, è
stato sincronico trovare parecchi quadrupedi. Uno lo assemblammo con il ferro, era
forzuto e la sua coda era formata da un pannellino solare che diventava rosso la sera.
Gli skaters che venivano da noi ad allenarsi lo usarono diverse volte e lui, che non era
saldato, si apriva costantemente dissuadendoli. Fummo poi piacevolmente sorpresi quando
capimmo che i nostri ospiti molesti costruivano anche loro dei quadrupedi per grindare.
Così la FIAT era piena di quadrupedi, installazioni fatue o necessarie”.
I quadrupedi di inizio millennio trovano a LOCALEDUE una nuova e provvisoria
sistemazione, laddove l’installazione mobile sottolinea l’accezione della cura
quotidiana, nel gesto di dar loro un riparo per poi farli uscire dalla galleria perché
vivano al pascolo in un ironico gregge di umanità.
Il progetto coincide inoltre, per LOCALEDUE, con un primo interesse verso lo studio di
autori che negli ultimi decenni hanno segnato il nostro panorama artistico.
Cuoghi Corsello è il nome del duo formato da Monica Cuoghi e Claudio Corsello. Lavorano assieme dal
1986 e si firmano come identità unica dal 1989. Principalmente noti per gli interventi di streetart,
hanno utilizzato ogni mezzo espressivo: musica, video, fumetto, scultura, installazione,
fotografia, pittura, disegno a mano e al computer. Dal 1994 al 2005 hanno occupato luoghi rendendoli
spazi di studio, laboratori di creazione e aree di aggregazione. Le tre fabbriche abbandonate, da
loro ribattezzate “Giardino dei bucintori”, “Cime Tempestose” e FIAT, segnano i periodi esistenziali
del loro universo artistico. Attualmente vivono a Bologna in una ex-tipografia. Hanno esposto in
Italia e all'estero in numerosi musei e gallerie.


I fumetti disegnati nel 1994 nel Giardino dei Bucintori, la prima fabbrica occupata.




















Quadrupede antichi




Quadrupede 26


Quadrupedi di das e stuzzicadenti






Quadrupede laser esposto nella mostra collettiva "09.06.2000 21.00-1.00" del 2000 al Chiostro del Convento dei fratelli minori, Pianetto(FO) a cura di Fabio Cavallucci



Alcuni dei quadrupedi esposti nella mostra "Quadrupedi" nella galleria studio Ercolani a Bologna nel 2000


 Carmen



 Quadrupede tubi tenda



 Quadrupede 1996



 alla FIAT


Installazione tavoli che vorrebbero essere quadrupedi o forse lo sono.



Fine