Il 4 giugno scorso al Làbas
(ex caserma Masini occupata di Bologna)
è andata in scena
Madama Butterfly
Cio-cio-san: Ginevra Schiassi, soprano.
Pinkerton: Domenico Peronace, tenore.
Suzuki: MariaVittoria Paba, mezzosoprano.
Sharpless: Giovanni Tiralongo, tenore.
Goro: Stefano Consolini: tenore.
Kate Pinkerton: Ludovica Cimino, soprano.
Pianoforte: Francesco Ricci.
Regia: Stefano Consolini.
Organizzazzione: Marina Pagliuzza e Detjon Begaj
è stata un'idea di Kira coinvolgerci per creare la scenografia,
a il falegname Fabio Puppini che ha il laboratorio al Làbas.
Un'esperienza entusiasmante, siamo andati a vedere le prime prove e il canto senza microfoni ondeggiava libero, quando Madama si allontanava dal palco cantando e la voce diminuiva veniva man mano rubata dai portici che la ridistribuivano a un'altra emozionante altezza.
Abbiamo usato l'orto per poter creare il giardino dove Madama Butterfly e Suzuki raccolgono i fiori facendo volare i petali cantando davanti al pubblico,
il giorno delle prove ho rubato qualche fiore di melograno in un parchetto, e fiori di oleandri che straripavano dai cancelli, "i fiori che danno sulla strada sono nostri"....
Le cantanti hanno detto di non avere mai avuto dei fiori veri nelle loro precedenti interpretazioni, lo si vede dalle foto quanto sono soddisfatte e contente, i profumo dei gigli prima e dei petali poi hanno estasiato anche il pubblico davanti.
Grazie ad una fioraia trovata su internet che ci ha procurato un sacco grande grande pieno di petali di rose e dei fiori profumati da inserire in vasi di vetro tra le erbe degli orti, la cito perché è stata di estrema gentilezza, il suo negozio è fornito di una grande vasca nella quale l'cqua sempre si rinnova mantenendo i fiori freschi freschi, Maria Rosa in via Murri 148.
Da prima pensavamo di attaccare le lunghe stoffe che da tanti anni ci portiamo dietro (comprate da Dado nel 1996 quando lavorava nell'impresa di stracci di sua sorella) ad un trave da costruire lungo lungo sostenuto da albero ad albero.
Poi abbiamo pensato di mettere più impegno e costruire una struttura che si reggesse da sola così da avere la possibilità di spostarla dove ci aggradava e diventare una vera e propria scultura.
Abbiamo scelto tra il tanto legno delle travi lunghe da un tetto crollato del Làbas, comprate viti bulloni e cerniere abbiamo comodamente montato la grande struttura insieme al falegname.
Ci hanno aiutati i ragazzi di accoglienza degna ad issarla e spostarla.
A Kira piaceva molto abitare la nuova casa .
Abbiamo capito che non bastavano, decidendo di impreziosire e sottolineare la casa con anche delle moquette che hanno già recitato in altre diverse occasioni, piccole star.
Per la scenetta abbiamo portato un paravento, Lucio Apolito ci ha prestato il suo prezioso Kimono che abbiamo posato sopra, l'ideogramma significa Maggiore.
Una sedia, un tavolino con sopra in una delle scene la bottiglia e i bicchierini verdi, un vaso con un giglio che si era aperto nel nostro giardino il giorno dell'ultima prova prima della prima,
Per l'angolo di preghiera di Suzuki una statuina che non ho mai finito che stava da tre anni li appoggiata ed ora è finita perché è stata scelta, rappresenta la divinità, il portaincenso che comprai al liceo artistico mille anni fa, in un negozio giapponese ho preso gli incensini, un piattino con cervi volanti d'oro lo sosteneva, un porta due candele che abbiamo vinto a Bergamo la settimana prima, stava molto bene avendo la stessa inclinazione della statuina,
Abbiamo cambiato il verso così che si vedesse la Suzuku difronte, e poi lo abbiamo anche spostato dall'altra parte per una fruizione migliore dal il pubblico, molte cose si sono capite man mano che provavano.
Il gong che ha aveva recitato nella recita "58, la Strada".
Avevo portato anche una "bambina" per farla recitare come bambino di Madama Butterfly, le ho trovato un abito adatto in quei giorni, ma la protagonista si è un poco spaventata e ha preferito fare recitare il suo bambino.
Questa bambola l'abbiamo da tanto e non aveva ancora trovato il nome, così che ora si chiama Gioia, dato che Madama chiama suo figlio Gioia e Dolore.
è rimasta visibile nel suo angolino durante la rappresentazione.
e ha trovato anche un amico che apparteneva al regista.
Prima dell'ultima prova abbiamo rispettato di nuovo prima di mettere tutti gli elementi in scena.
Il giorno prima della rappresentazione ha spazzato Kira contando i mucchietti come le ho insegnato, due volte 8, il numero della grande forza femminile.
Abbiamo aggiunto anche delle opere dell'ultima mostra "Spusul Merd", il posacenere di Kira
che purtroppo Claudio ha rotto prendendogli contro il giorno dopo mentre rimettevamo a posto .
tra le tende e l'orto, nella casa, c'era un quadro ad olio di ciliegi, anche se non si vedeva voleva esserci, per aumentare l'energia intrinseca della scenografia.
Il ragazzo che si è occupato dell'audio.
Le foto sono come un film dall'inizio alla fine dello spettacolo.
Fine
Abbiamo smontato tutto il giorno dopo perché partivamo, e abbiamo fatto bene, la nostra nuova scultura sarebbe stata in pericolo con le migliaia di persone che sono arrivate al Làbas per il concerto di Inoki.
Ringraziamo il Làbas per questa entusiasmante esperienza, il nostro Capo Kira e il Falegname con i quali abbiamo creato questa "casa", Marina, Detjon e i meravigliosi cantanti.
Viva il Labas e l'opera.
( sarà mica stato per la sincronicità che ascoltiamo sempre la barcaccia su radio tre?!)
Nessun commento:
Posta un commento