Il 2 novembre abbiamo suonato come "GESù CRISTINA"
al Caffè Internazionale di Palermo.
Stefania era da un po' che ci voleva li e così ne abbiamo approfittato quando siamo andati a smontare la mostra di Ailanto.
Claudio ha approfondito i suoni del basso, io con Live non mi trovavo bene, no sintonia questa volta.
Volevo usare la mia voce liberamente non con dei file preregistrati, Claudio mi ha suggerito un programma per l'I Phone: VocaLive.
Dopo solo due prove ero tranquilla per suonare, mai successo, la voce si modifica con i vari effetti modulandola fino al fischio controllato e tutto è stato automatico ai miei desideri, forse perché con l'adorato I Phone ho una confidenza quotidiana, è come un arto digitale, quante cose sa fare bene, ora siamo abituati, ma se penso quanti strumenti sarebbero serviti al suo posto prima, è incredibile, il suo prezzo ha un reale valore al di la della tecnologia che certo ora può costare di meno.
A parte il volume ridotto, perché pensiamo temessero eventuali miei ritorni uscendo direttamente dall'impianto voci, siamo stati contenti dell'esibizione.
Oltre la voce ho usato anche due fischietti di terra comprati al Labàs l'anno scorso per natale, e una campanella comprata a Palermo, quanti campionamenti usavo invece altre volte per suonare, in questo concerto la semplicità dopo tanto "avere" mi ha resa leggera e più serena.
Il basso che hanno prestato a CK8 è stato il più lussuoso che abbia mai usato, aveva 5 corde,
lo ha controllato con il loop a pedale e altri effetti con l'I Pad: tre riverberi, un eco, un equalizzatore e un distorsore; in questo periodo sta studiando con due effetti regalatigli per il suo compleanno da sua mamma, un riverbero Markbass, e da Guido Molinari il Bitrazer della Roland.
Mentre suonavamo venivano proiettate dietro di noi a random foto della terza selezione per la mostra Ailanto.
Prima del concerto una raccolta del passato.
Un ragazzo ha preso la mia D400E alla fine.
Durante questi giorni che siamo rimasti a Palermo sono stata impressionata dai portoni del centro: hanno tutti due porte, una per entrare e una per uscire: che nobiltà.
Anche il suolo sul quale si cammina è lussuoso, lastre di marmo che scendono in profondità, ho notato che le strade vengono pulite poco, per questo sono sporche, se a Bologna pulissero le strade così di rado sarebbe uno schifo anche qui.
Era il giorno dei morti e il concerto lo abbiamo dedicato a loro, speravo che qualche voce anomala si infiltrasse tra i suoni, ma non è successo.
Abbiamo incontrato moltissimi gatti neri questa volta e, a Villa Giulia, di fianco all'orto botanico dove avevamo fatto amicizia con il cane Lulù, è venuta da noi e siamo diventati amici Miao, una gattina nera dal pelo lungo, anch'essa come Lulù adottata dai guardiani della villa.
Solo prima del concerto un gatto bianco era davanti al portone a prendere cibo dall'alto.
Esattamente con i soldi che abbiamo guadagnato ci siamo comprati, prima dell'esibizione, due paia di stivali del nostro numero sulla strada di ritorno dal cimitero dove ci avevano chiuse le porte appena arrivati: era tardi, l' atmosfera intensa,
ho comprato fiori profumati e messi sul palco
e nella stanza dell'albergo.
Mi è sembrato che al fonico fossero cari.
Dal terrazzino della camera sembrava essere in un romanzo, una signora per ogni baloconcino che gridava
e sotto i bambini con i motorini, tanti, belli.
Ma strani come se fossero degli insettoni invasori.
Li provavano anche gli adulti.
e bici.
A Villa Giulia ho trovato il cerchio della musica, del quale mi aveva parlato nel viaggio di andata un signore accanto in aereo, ma si era il simbolo che ho inserto anche nelle pagine del catalogo di Ailanto, fotografato l'altra volta che ero andata nel 2007.
Un bel segno ritrovarlo in questa occasione.
Suoneremo presto anche a Bologna.
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