Costanza Canderolo e Giovanni Coppelli, i nuovi curatori della galleria Localedue, ci hanno invitato a fare qualcosa nella loro "tenda" immaginaria, uno spazio come la stanza delle necessità nella saga di Harry Potter: ad un certo punto del racconto viene proibito nelle scuola di magia di applicarla la magia, così che i ragazzi l'esercitano illegalmente in questa stanza segreta. Quando ci sono venuti a trovare era da poco che avevano fatto ritorno le carte magiche dalla mostra Ailanto di Modena, così che ho proposto una lettura da farsi leggera sopra ad una moquette sulla piazza. Mi è stato insegnato che è necessario avere in cambio un obolo per la lettura, ho deciso di chiedere 2 euro, ma solamente interi perché sono molto belli, avevo giusto acquistato l'anno scorso al Làbas un maialino di ceramica portamonete con le mie iniziali: perfetto.
Sono stati tutti d'accordo.
Il testo che ho mandato ai curatori:
Le prime carte magiche le ha disegnate Claudio alle fine degli anni settanta assieme ad una sua amica: Barbara.
Me le diede ed io imparai a leggerle.
Nel 1994 abbiamo disegnato un nuovo mazzo, grande.
Lo abbiamo usato in una performance a Catania come lavoro per una mostra curata da Ambra Stazzone: Condominio.
Le carte magiche hanno predetto molte cose che si sono avverate, sono state nostre consigliere preziose, decisioni e scelte fondamentali della nostra vita sono state da esse influenzate.
La mantica è un'arte che ci appartiene spontaneamente, per predire devi essere sgombro e libero da ogni riferimento o influenza del vissuto, tabula rasa, per questo forse spesso non ricordiamo i nomi delle persone.
Non abusare, non risparmiare.
Abbiamo scelto una moquette colore del mare, ma sul cemento del piazzale era come un tappeto magico, sembrava un poco che il mare fosse il tappeto magico e il suolo quasi il nulla, o il tutto.
Le persone sono venute una alla volta, Costanza per prima ha dato la misura della lettura, avrei pensato più corta la lettura, ma Claudio ha detto che era giusto così per uno svisceramento sufficiente. Lui le mescolava e io interpretavo con le persone davanti a me. Si sono tolti le scarpe tutti meno che Claudio e una ragazza che le teneva però appoggiate sul lato, è stato molto emozionante, le mani delle persone e le loro anime erano bellissime, non so se siamo stati noi fortunati o le persone sono tutte meravigliose, forse conta il fatto che fossero umani vicini all'arte, le loro domande le loro relazioni con il mondo, le persone, la vita, commuovevano e facevano un bel sperare per il futuro di tutti.
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