Foto di Luca Ghedini
(avevamo proibito di fotografare per rendere il tutto sacrale, ma perfortuna ha disobbedito creando questo capolavoro).
Da tre anni che volevo fare la recita di Natale... ci sono sempre mille impegni così che si lasciano da parte i progetti di questo tipo.
Ero al Làbas quando sono stata attratta da un tavolo di legno, era un vero grande tronco sezionato, 6 ragazze erano allegramente intorno le ammirai e feci amicizia, dissi che volevo fare la recita di Natale e loro mi diedero le mail per accordarci.
Sono passati tre anni e non le ho più ritrovate le mail.
Se vi capiterà di leggere questo post care ragazze contattatemi per favore voi fonte di prima ispirazione...
Ero allegra di vino quando una notte ho scritto al museo Mambo per chiedere di poter fare la recita di Natale, mancava poco tempo, ma avevo in testa cosa fare.
Quasi speravo non rispondessero perché alla mattina quando i pensieri sono sempre più vicini alla razionalità mi preoccupavo come se fosse stata una pazzia.
Invece mi ha chiamato Uliana, lei e Anna Rossi ci hanno chiesto un appuntamento, pronte ad accettare questa incognita con spirito aperto e curioso.
Tutto è stato veloce come un lampo, chiedere le moquette a Gaia Bernardi, fare un progetto decente, ma soprattutto la disponibilità delle bambine di partecipare e imparare in fretta la canzone.
La recita consisteva nel far nascere lo spirito femminile della città attraverso la processione di "bambine" vestite da Madonne con in braccio una Bambola-Bambina.
Abbiamo chiamato subito Ciliegina a posare per le fotografie dell'evento.
(in questo post come in molti altri ci saranno moltissime fotografie da sfogliare come un film o guardare da vicino o saltare leggendo solo le parole).
Avevo già molti vestiti , ma ne ho presi un paio in montagnola che infatti sono stati indispensabili
Le prime ad arrivare a fare le prove sono state due ragazze di Mirandola conosciute quando abbiamo fatto i sigilli magici nella loro scuola: Melania e Martina, (purtroppo poi non hanno potuto partecipare alla recita).
Si è trovato il vestito perfetto per ciascuno, rivelando identità diverse e un sentimento benefico verso le differenze, anche le bambole sono state scelte sincornicamente.
Oscar con Na figlia di Cane Cotto.
Ciliegina Sabbie Mobili con Giulia.
La sua mamma l'ha accompagnata da noi e alla recita senza invadere il campo magico.
Con i bambini che viaggiano in astrale.
Cloe, conosciuta nell'estate perché ha voluto fare una tesi su il nostro lavoro, con il bambino nero, prima bambola trovata nel 1989.
Martina con Ciccio D'oro, la bambola che mi regalò mio padre da bambina, da quando ha recitato nel 1998 nella mostra "l'Incidente aereo" non si è più ripreso, ma dopo questa recita sta molto meglio.
Le Bambine erano molo care e si aiutavano a vicenda moltiplicando la bellezza di ognuna.
L'aria era di festa e scherzosa.
Poi siamo andati a Dinamo dove abbiamo appeso il grande quadro di Dado e la Stefy a far fare le prove a Sui Simo che ha recitato con Azzurrina.
e Gabriele Tosi, si anche due ragazzi hanno voluto partecipare così di fare le differenze, perché è lo spirito femminile che si vuole richiamare e tutti lo possiedono, anche gli uomini maschili.
La bambola nera equosolidale ha recitato con lui.
Mentre facevamo le prove con Kira dove dipingiamo al Làbas avevo scordato la bambola, così che ha preso in braccio una bomboletta spray, per la recita ha insistito di avere in braccio una bomboletta ancora e allora le ho portato una XXL argento.
Anche Eugenio, il bravissimo pastore dei quadrupedi ha voluto un ruolo, e devo dire che la sua femminilità è uscita alla grande, dopo aver interpretato così bene e in modo particolare il Pastore è riuscito a far galleggiare, la sua personalità contrapposta ad esso, la dolcezza l'austerità l'accoglienza che ben si addice allo spirito femminile, è stato felice provare diverse mise.
Con lui Ciccio Stronzo che a merito della sua delicatezza e amore è ora molto meno stronzo.
Il giorno prima della recita è tornata anche Bianca, la prima figlia spirituale, con grande sorpresa,
Con lei Bimbambola.
Siamo stati molto fortunati, tutto propizio e sincronico, è riuscita ad arrivare anche Emma che sempre come Bianca è all'estero e non si incontrano mai, loro e Oscr le tre figlie spirituali hanno così avuto modo di vedersi dopo tanto tempo proprio nel salone del museo appena in tempo per qualche prova lo stesso giorno della processione.
Cantavano tutte la stessa canzone:
"io che sono nata sono nata in un prato io che sono nata nata nata" del 2002,
tranne i due uomini che cantavano "Dio ti salvi o regina Benedetta Pecorella tu tra le donne Bella Madre di Dio".
Installare le moquette è stato più faticoso del previsto, alla fine non erano molte e per incastrar bene armonizzare senza buchi ho faticato assai, infatti le prove sono cominciate che dovevamo ancora finire, Claudio stava dando l'aspiratore infastidendo le bambine.
Le persone dopo 4 minuti dallo scoccare dell'inizio erano già impazienti.
Hanno recitato proprio come desideravo, senza osannare ma cantare continuamente come una preghiera, e lo hanno fatto anche quando sono uscite per la strada per raggiungere Dynamo la Velostazione delle biciclette.
Ero in ritardo dovevo fotografarle e condurle dove mi interessava, non avevo ancora detto loro il percorso, così che proprio in piazza dei Martiri avevano già girato a destra invece che andare dritto per la rotonda così da incontrare le fontane, l'acqua.
Incoraggiata da Silvia Fanti le ho fatte deviare invadendo la rotonda senza strisce e raggiungere così il centro della rotonda e continuare dritto tra le fontane, l'acqua aveva un suono molto più forte del solito e ci ha dato vigore e pace.
Raggiunto Dynamo tutto si è concluso con la gioia di tutti, bambine e corteo dietro a seguirle.
Questo Rito ha voluto risvegliare la forza femminile che governa la nostra città dai più antichi tempi.
Anna Rossi detta Fiocco di Neve è fortissima e lei e l'autista del Mambo ci hanno aiutati a prendere da Gaia e a portare al Làbas le moquette.
Il difetto che ha è quello che hanno molti nordici: è troppo efficiente!
Infatti siamo arrivati 10 minuti dopo l'accordo che era per le 8 al museo il giorno dopo che lei aveva già arrotolato molte moquette...avrei voluto fotografare meglio l'installazione delle 43 pelose .
Il solstizio era proprio nella notte dopo il rito, alle 5.48.
Quando abbiamo portato le moquette al Mambo, dovevamo tenerle in due quelle grandi perché molto pesanti.
Quando le abbiamo portate soli io e Claudio su per le scale del Làbas aspettavamo sempre quelle pesanti per portarle in due ma non ci sono state, sono sembrate tutte leggerissime e invece di avere male alla schiena ci sentivamo molto in forma.
Suggestione o merito del rito?
Bisogna diventare fortissimi per cambiare il mondo, essere montagne che spostano mari e che se serve mettono le ali.
il comunicato che spedii per la recita:
Cari amici dopo due anni di pensiero verso... nasce la prima recita di Natale.
Purtroppo ho smarrito le mail delle prime ragazze che mi ispirarono,
ero al Làbas davanti ad un tavolo che era un tronco di albero diviso in due e sulla sua parte interiore liscia si appoggiavano queste 8 signorine alle quali chiesi di partecipare alla recita di Natale.
Acconsentirono subito e scrissi le mail sul quaderno....
Dopo tanto si è imposta l'esigenza, vogliamo con questo Rito risvegliare la sopita femminilità vera entità di questa città Bologna, così che essa torni ad esercitare i suoi grandi poteri e ricondurre gli uomini lontani dalla loro schiavitù offrendogli il mondo dei piaceri che "perfettamente" il loro corpo e la loro anima sono sperimentatori.
Sarà la prima di una serie di Recite.
Abbiamo scelto il Museo di Arte Contemporanea Mambo, ambiente spirituale neutro, perché solo l'arte può stemperare capire e ricodificare i principi le possibilità le attitudini gli sconvolgimenti per cambiare il mondo.
Questa Recita, questo Rito vuole essere molto semplice ed esplicito.
Costruiremo un ovale anello di moquette nel piano terra di accoglienza, molte moquette, quasi una pittura del suolo circonciso.
Dagli anni novanta sono numerose le nostre installazioni basate su tappeti o moquette, che addirittura in alcuni casi interpretavano come attori lo spazio... nell'incidente aereo lunghe strisce di moquette rosse simulavano la perdita di controllo dell'aereo che invece di essere espresso nella sua distruzione era sentito nella perdita di profilo e confusione di queste grandi superfici che cavalcavano su loro stesse, o il tappeto enorme dei miei genitori degli anni 70, consumato, con allineato, al suo lato inferiore, un tappeto figlio identico ma grande la metà, semi nuovo, trovato nell' immondizia, conseguente la perdita di stima, temo, di chi ospitò allora questa esposizione.
Da questo lavoro di assembramento di moquette, che non vediamo l'ora di comporre, partendo dalle nostre bambine spirituali alle amiche nel tempo, una fila di persone vestite da "Madonne"come potenze femminili, cammineranno scalze intorno a questo percorso, vestite nel modo più consono che abbiamo insieme trovato della loro figura diversa da tutte le altre tra i tanti nostri abiti adoperati per foto e commedie.
Terranno in braccio delle bambole bambine.
Canteranno una canzone concentrandosi su questa, pensando il più possibile solo a questa, una strofa che afferma qualcosa che deve assieme affermare la stessa per una potenza più grande in modo che si innalzi una bolla: un'energia per chiamare le forze femminili.
Un mantra che si ripete, una processione, non una preghiera ma un'affermazione.
Chiediamo ai partecipanti di spegnere i cellulari, non fotografare o filmare o registrare per tenere alta l'energia di concentrazione, sarete le pastorelle e i pastori del presepe, il popolo, la città, il pensiero che canta ed innalza gli stimoli trasmettendoli.
A chi è preso da questo vortice è consentito partecipare, seguire la scia delle madonne ripetendo la stessa strofa, ma si chiede di levarsi le scarpe per accedere all'ovale di moquette.
Il rito comincerà alle 17.
Alle 18 vi invitiamo alla velostazione Dynamo ad inaugurare una moquette verticale.
Nel 2004 quando occupavano-abitavamo la FIAT, stavamo dipingendo un grande moquette appesa al muro, fu tolta prima di essere finita perché siamo dovuti andare via dato che incominciavano i lavori di ristrutturazione, l'abbiamo messa in una cassa e fino a qualche giorno fa non l'abbiamo più rivista per 16 anni, eravamo molto curiosi perché ci ricordavamo che ci piaceva così non finita, non avevamo pensato nella fretta di fotografarla. Ora è stata collocata sulla parete laterale all'entrata dove ci sarà un'attività di Frontier, come omaggio a Dado inventore della rassegna.
Era infatti dipinta una foto di lui e la Stefy, non ci ricordavamo che alla fine era ritratta solo lei e lui rimasto un semplice contorno...
Questo lavoro, questa tenda che pende e protegge dal freddo e cade sgangherata a terra vuole essere un monito al troppo sempre finito e troppo dichiarato della pittura di strada di oggi.
Stiamo annegando di denunce paura e ritorno all'ordine di una ottusa abilità perdendo l'aria e il respiro per lo spazio vuoto della possibilità della mente del cuore dell'anima delle persone per nuove soluzioni...non c'è uno stile, un segno, che dica qualcosa di diverso se non nelle lettere.
Abbiamo scelto il giorno del solstizio d'inverno, il museo non ci ha permesso di celebrarlo proprio alle 4.58 di martedì 22 al suo apice, ma ringraziamo tantissimo questa possibilità di recitarlo il 21 alle 17,
da questo giorno in poi fino ai primi di gennaio nascono come ogni anno le divinità ed è a quelle femminili che questa recita si rivolge.
La strofa recitata è tratta da una canzone del 2002:
"Io che sono nata sono nata in un prato io che sono nata nata nata", concentratevi, se recitate il mantra, su voi uomini o donne che siete nate e insieme fate nascere Bologna che tutto cambierà.
Dedichiamo questo "Rito" al popolo di Damanhur che ci ha insegnato.
Ringraziamo:
le bambine che sono la fonte della vita e regalano alla città la loro energia:
Bianca
Capelli
Oscar
Lucia
Ciliegina Sabbiemobili
Maria
Martina
Melania
Cloe
Sui Simo
Gabriele
Kira
Il Pastore,
Uliana Zanetti, Fiocco di neve, e la direttrice del museo Laura Carlini Fanfogna che l'hanno sostenuta e resa possibile.
Gaia Bernardi che ci ha donato le moquette.
Sui Simo, Faso, tutto lo staff di Dynamo che ci hanno permesso e aiutati ad appendere la moquette alla parete e ci offriranno il drink inaugurale.
Le mie bambole magiche attrici.
Maurizio Pizzoli che va a prendere alcune bambine in aeroporto.
Mentre organizzavamo la Recita abbiamo scherzato recitando a cena : la famiglia gender e la famiglia ariana....
fine
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