martedì 31 dicembre 2019

Back to Santa Sofia





Back to Santa Sofia
a cura di Guido Molinari
sessantesima edizione del premio Campigna
Galleria Civica di Santa Sofia.
inaugurata il 17 novembre 2019
fino al 12 gennaio 2020.

In questa mostra collettiva abbiamo portato un ritratto fatto ad Anima, con le foglie dietro
e il neon più piccolo del mondo N1.
Giuseppe e Caterina hanno desiderato avere anche Schifio a dondolo,
opera esposta in una nostra personale sempre alla galleria Civica nel 2008.

dati opere



"Anima 31 ottobre" 2019 
vernice spray su moquette
cm. 214,5 x cm. 201,5


"Il neon più piccolo del mondo 1" 2019 
tubino di vetro trasparente con gas nobile Argon.
cm. 1,5 x  cm. x 11 compresi gli elettrodi e in più c'è il filo della corrente e il trasformatore. 



"Schifio" 2007 
legno
cm. 80 x cm. 115 x cm. 35

Questa ultima scultura ha fatto diverse mostre:
gennaio 2007 Artefiera esposto schifio allo stand della Neon 14 giugno 2008 Suf S. Sofia Inaugurazione della scultura Suf S. Sofia nel parco fluviale del Bidente e della mostra personale alla galleria Vero Stoppioni S. Sofia (FC) 9 agosto 2008 Bilocale cuoghi corsello | flavio favelli a cura di Giancarlo Papi Il laboratorio dell'imperfetto, Gambettola (FC)


Siamo andati con Carlotta Minarelli alla inaugurazione della mostra, ma prima siamo passati dal parco Fluviale e vedere come stava Suf Santa Sofia, la scultura che abbiamo installato nel 2008.








Era coperta con un telo, ho guardato in un angolo scoprendo che il legno ha fatto molte crepe e sono nati i funghi, era bella sotto, l'ho scoperta un pezzo e poi ricoperta.



 foto di Carlotta Minarelli



Siamo andati a vedere le altre sculture del parco fulviale.








Al ritorno però una forza interiore mi ha aiutata a liberare suf dal telo, aiutata dalle altre amiche che tornavano dal pranzetto al circolo Sinestesia.
Claudio e Carlotta sono andati alla mostra.




 mettendo tutto in ordine con sopra i sassi del telo.

 Ho fotografato le baldanzose ragazze



  e anche convinto una signora del luogo a posare con noi.






La mostra era installata bene.



Laggiù sulla destra si vedeva Schifio a dondolo con dietro Anima 31 ottobre che faceva spavento,






inoltre hanno messo un faro per illuminarla che quando ti avvicinavi faceva l'ombra, sembrava un' installazione pensata.







A destra il neon più piccolo del mondo era appoggiato a terra, l'ho sollevato e appoggiato contro la mezzaluna finestra, poi ho levato anche il cartoncino nero sulla mezzaluna così che era più naturale e lo si poteva vedere anche dalla strada.








Ho parlato con Caterina e Giovanni di Suf, ho detto a loro che l'ho divelta dal telo e che ho pensato ad un progetto: farla corrompere ancora dal tempo, dai funghi, dai ragazzini che ci saltano sopra e la usano quotidianamente con divertimento, come un legno abbandonato sulla spiaggia, quando sarà abbastanza consumata la metteremo in un museo o in una collezione così che da opera panchina diverrà solo opera, lavorata, cambiata, dalla natura stessa.
Come l'abito sulla sedia che è ora conservato alla T293, che è stato per 12 anni nei nostri giardini,
la sedia invece solo 5.
Fa parte del nostro modo di fare, invecchiare le cose e salvarle prima del loro deterioramento troppo avanzato, l'arte di scegliere il limite, spero di avere giudizio.
Caterina era d'accordo, Giovanni un poco più perplesso perché ama molto la scultura nel parco, ma la si può rifare, ho pensato, magari con un materiale più idoneo alle intemperie, suf santa sofia è durata 10 anni, ma la ditta che l'ha costruita doveva ogni anno darle l'impregnante, la ditta è fallita da qualche anno e forse non lo faceva più nessuno.



Il buffet era fantastico, e non lo dico per dire, forse il buffet più buono mai gustato in una mostra.

C'era anche il sindaco con varie persone importanti, abbiamo parlato e mi ha detto che era uno dei ragazzi che Cavallucci ci portò in visita a Cime Tempestose, la seconda fabbrica da noi occupata, ho preso confidenza, anche perché aveva gli occhi che brillavano quando parlava di cime.
Gli ho illustrato il progetto per la panchina, anche a lui è sembrata una bella idea,  vicino c'era il signore di Romagna Acque che era riuscito ad avere i soldi per il restauro di Suf, mi ha chiesto come ora se seguissero il mio progetto giustificherebbero i soldi che hanno con fatica ottenuto per restaurarla, allora li per li ho sfoderato il progetto accantonato delle due gemelline, questa nostra scultura è stata regalata a S, Sofia nel 2005, quando abbiamo perso al FIAT e Cavallucci ha mandato il carroattrezzi a prenderle.


Nel 2008 Caterina mi disse che erano arrugginite e malmesse, allora proposi un'idea: metterle dentro al fiume, o di fianco ad una riva e cementarle, leggermente come si fa con la sabbia bagnata sulle cose, uno strato di cemento che faccia sentire le loro forme e possano funzionare come zona per prendere il sole, o sedersi in riva al fiume, un argine o un'isolotto insolito.
è piaciuto anche questo progetto, lo aspettano scritto.

Siamo stati ospiti della galleria a cena di Luigi, con Giuseppe, una cena squisita e poi alloggiati al b and b il Comune, un posto delizioso, dove siamo stati benissimo.

Il giorno dopo siamo tornati al parco fluviale e al ritorno dai colli c'era l'arcobaleno che finiva proprio sul paese.




Questa lassù è un'opera di Chiara Pergola per il parco fluviale.

A pranzo ancora da Luigi, invitati da Arianna, sua sorella : lo spirito delle ragazze.


Siamo tornati a S. Sofia con Guido Molinari, il curatore,



Di nuovo a pranzo da Luigi con Arianna, li avevo invitati e volevo offrire io, ma me lo hanno impedito, Guido ha corrotto il cameriere per il semplice fatto di essere uomo e ha pagato lui.


Dal ristornate e anche dal ponte si vede la pea brain che feci nel 1996,
Arianna sostiene che dopo che l'ho dipinta sono arrivate le prime oche a Santa Sofia.


Dopo il pasto eccellente siamo andati a zonzo e dall'altra parte del fiume abbiamo trovato le due
gemelline!

Erano meno arrugginite di quello che pensavo, ma però erano con i pezzi divelti, mancavano i fanali ecc... poverine.









Spero di tornarci presto e andare ancora da Ramen, da Luigi.







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