martedì 1 marzo 2016

Da Astuni in Arte fiera 2016




La galleria Astuni ci ha donato la prima tessera Vip di Arte Fiera ... che non fosse di qualcuno che ci ha passato la sua.
Ma questa volta, a differenza di Torino, siamo stati meno contenti, il quadro dei ciclamini è stato esposto costretto a filo muro, perdeva il suo aroma, peccato.


 am pias minga tant




 l'ho spazzolato con le mani aveva ancora dei residui del làbas,  consolarndolo accarezzandolo.


Mentre mi lamentavo con Enrico Astuni.

Ha esposto  due delle varie foto che gli abbiamo affidato, era da un po' che desideravamo mostrare ritratti vecchi e nuovi.



2 gennaio 2016 Dado mentre spiega i graffiti ad F.R.M.

Lorenzo bruni ha desiderato delle spiegazioni sulle nostre intenzioni.
pensierini per lorenzo

Buongiorno,
Lorenzo ci ha espresso desiderio di scrivere le motivazioni delle scelte dei lavori che vi vogliamo proporre per lo stand di Arte Fiera 2016.

Premetto che, come ormai saprete, il nostro lavoro si basa molto su quello che ci succede nella quotidianità, essenze di quello che amiamo che siano fatti o persone o solo il semplice gesto del disegnare.
Ci sono poi una serie di sincronicità che ci inducono a riflettere più su una cosa che su un'altra.

Anche se poi lavoriamo su diversi piani: a volte svetta l'umorismo sarcastico, a volte la compiaciuta poesia, spesso una sintesi su quello che per noi è bellezza e giustizia.
Viviamo una vita in simbiosi con gli oggetti e gli avvenimenti tanto che influenzano le nostre scelte .

Ad esempio uno dei lavori che vi proponiamo, " Kira e Giovanni", avrei voluto dipingere dei ciclamini, quelli profumati che ho in giardino, ma quando scegliavamo le foto (la cosa più difficile nel fare un quadro) si è imposto questo ritratto che feci alla prima riunione al Làbas (luogo dove ci ospitano a dipingere) con Giovanni e Kira, e così è stato, abbiamo dipinto passandocela di mano questa volta l'opera.

Mentre ora nella moquette nera che è stato il tappeto nella performance musicale che abbiamo fatto al Làbas poco tempo fa, sono riuscita a dipingere finalmente i ciclamini che vedremo come verranno.

Essendo le moquette basse e lunghe non ci dispiacerebbe metterle una sopra all'altra,allego collages,



perché sono collegate dagli avvenimenti e mi piace che sia come una composizione di due cose così diverse ma che hanno il racconto in comune, lo scambio, e vedere anche due diversi tipi di pittura vicini... Mi piace sempre fare vedere dei modi così diversi di dire le cose, senza innamorarsi mai di una tecnica, ma sperimentare per quasi ogni quadro un nuovo modo di dipingere.
Del resto possiamo farlo perché dipingiamo poco e il tempo tra un lavoro e l'altro ci da come una carica speciale da immettere nella nuova opera, e anche appunto un diverso modo di essere che è adatto alla nuova immagine che ci sceglie, si proprio così essa ci sceglie soprattutto.
Infatti anche il quadro, il primo lavoro dipinto al làbas "ottobre 2016", è stata la bambola nera a volerlo, non mi ricordo cosa volessi dipingere..si è vero ancora i ciclamini!
perché sono così profumati quelli nel nostro giardino che vorrei esprimere in pittura il loro quasi pungente aroma.

Claudio è innamorato delle mie fotografie ed è da un po che vuole proporle, casualmente proprio dei ritratti soprattutto, di persone o cose, così si accompagnano anche troppo bene alle moquette.

Sono ritratti di persone care, amiche, di momenti importanti, ma anche di quotidiane realtà nel senso che quella del camion che passa è una delle miglia di foto che scatto mentre Claudio guida, oppure quella del piccione morto è una composizione della nostra casa, ma tutto non è concepito come un progetto, è per amore della vita della realtà testimonianza di quello che questo mondo ci offre tramite gli intelligenti sguardi degli obbiettivi dagli uomini creati, si perché è come se, facciamo finta che io sono un robot ( che forse è vero) l'obbiettivo fotografico  è il programma che mi inseriscono per guardare il mondo e scoprire come attraverso questo livello cambia ma nel momento che scatto io sono quel livello, la realtà è quella, quella vera per me.

I ritratti che abbiamo fatto stampare sono sia vecchi che contemporanei, una cernita sul ricordo della mente di quello che abbiamo fatto perché certe foto rimangono impresse, come il ritratto fatto al televisore di Data, personaggio di Star Trek che abbiamo sempre considerato come un amico, questa foto è del 1990, e ci piace in rapporto ai recentissimi scatti di Dado che spiega a Fabio Roversi Monaco i pezzi, i quali sembrano astronavi.
La foto del 1993 Di Campanini Rocco e Vincenzo è un ritratto che riassume in un attimo tutti i caratteri dei nostri antichi amici.
Le due foto con Guido Costa rappresentano due sue importanti
personalità,

quella lasciva che si lascia andare anche se mantiene una curiosità quasi trasparente sul mondo e quella di ghigno che ama l'arte e i suoi artisti a dismisura sogghignando della loro bravura, è proprio un ghigno felice.

Abbiamo cercato tantissimo il negativo di Ciuffo fotografato con il caleidoscopio...sempre a cavallo tra gli anni 80 e 90, per sottolineare la continua sperimentazione impropria.
Abbiamo  una copia stampata da noi alla quale tengo moltissimo e non voglio venderla.

Non è che sia un discorso esauriente sulla nostra fotografia, ma può essere una storia con un filo, sono momenti essenziali importanti della nostra visione del mondo, di cogliere i sentimenti delle persone come quelli degli oggetti.

Giovedì dovevamo andare a Venezia per portare due statue di creta da farne statue d vetro e una candela che è diventata una tazzina nel consumarsi...ma per fortuna mercoledì prima di partire ho chiesto come andavano le cose e se facevano in tempo per Arte Fiera, scoprendo che i formi sono chiusi fino al 25 gennaio, ci andremo in un 'altro momento non avendo la realizzazione per tempo.

Allora con queste due statue vorrei proseguire come solito: di terra dipinte ad olio con vernice finale protettiva, è un metodo che abbiamo usato soprattutto nel 2002 e funziona nel tempo, Guido Costa ne ha diverse statuine .
Sono due ritratti che non svelo di chi sono, una se viene bene ci piacerebbe metterla in fiera su un tavolino di vetro con intorno delle gocce astratte di cera....una composizione.
Si chiama il mago verde.

Il gallerista Astuni ha desiderato un  Bello


chiamato dopo la fiera da alcuni collezionisti Bellino.
Lo ha portato da poco alla fiera di Madrid e tanti spagnoli si facevano le self con lui...ha detto che sono  stati tre giorni terribili gli ultimi della fiera con una massa di persone che si fotografavano .

Le schede tecniche dei lavori per la galleria



Bello 1988-2016.
L'abbiamo fatto modellare di vetro trasparente contenente Neon e Argon(dal vetro si vede il pulsare azzurrognolo di questi due gas mescolati)copiando la fotografia del primo light box di Bello del 1988 che ci è stato rubato, questo lavoro antico fu disegnato da una ragazza con un pennello copiando un nostro disegno invece che serigrafarlo, così che dopo un prima arrabbiatura abbiamo accettato questo Bello fatto da esterna come Bello assoluto, perché l'arte che gli artisti attingono dal comune pensiero sia eseguita dal comune... Da allora la fotografia di questo Bello è stata usata per tutti i Belli futuri su abiti foto colleges, ecc. Nel 1996 per la mostra Martiri e Santi curata da Claudia Colasanti nella galleria l'Attico di Sargentini a Roma quando lo ridisegnarono piegando il neon per la prima volta lo sintetizzarono molto, e anche li non fui all'inizio contenta, ma anche questo così sintetico divenne un nuovo modello di Bello da usare, ora però vedremo un Bello più simile al suo primo avo.(lo scrivo ora per questo post che non mi piace neanche questo ma forse con il tempo anche Bellino avrà il suo perché)
Mi piacerebbe esporlo nella mostra collettiva organizzata da Gino Gianuizzi che inaugurerà il 4 febbraio in onore di Roberto Daolio, è stato Roberto il primo a scrivere di Belloooo proprio così scrisse lui con tante o...( non è stato esposto in questa mostra e neanche era dedicata a Roberto Daoloio poi ho capito)


1
"Ciclamini", 2016
Dalla prima moquette dipinta al Labàs nell'autunno 2015 volevo dipingere i ciclamini, ma si sa che sono le immagini ad imporsi, così è stata la bambola nera la prima volta e il ritratto di Kira e Giovanni per il secondo lavoro, ma per la terza moquette hanno vinto i ciclamini finalmente.
è un dipinto tratto da una fotografia che come a volte accade ne altera i colori, come nel caso dei precedenti quadri a causa di voler usare i fondini delle bombole rimasti precedentemente o, come in questo caso, voler dare una percezione del profumo dei ciclamini, tanto da abusare di tanti viola violetti verdi verdastri rosa blù azzurri... fino a far diventare il dipinto più favolistico che realistico e questo non so se è stato un bene.

Avevamo voglia di esporre dei ritratti che nel corso del tempo ci sono rimasti nella mete, fotografie mai dimenticate di persone o cose, poi nello scegliere abbiamo fatto una rosa un po' diversa.

2

"Data", 1991
In questo periodo fotografavamo molto spesso il televisore come in questa foto, poi siamo passati a rifotografare le fotografie o le fotocopie, Data è uno dei personaggi che preferiamo del mondo televisivo, lo consideriamo come un amico, è un Androide protagonista della grandiosa saga di Star Trek.

3

"Campanini, Rocco, Vincenzo, Claudio", 1993
Questo è un ritratto cinematografico perché in uno scatto ci racconta molto della storia con i nostri amici, dei ruoli e del loro modo di comportarsi.
La faccia buona e cattiva, saggia e beffarda, scrutatrice e folle di Pierpaolo Campanini a sinistra, Rocco che gioca a picchiare e sgridare Vincenzo suo "adepto" al centro, Claudio con un punto di domanda inchinato su se stesso a destra....
Siamo al Livello 57, un luogo di cultura underground a Bologna, avevamo appena fotografato dentro un nostro "paesaggio"(dipinto in bianco nero a grandi dimensioni) per la promozione dell'uso del preservativo.


4
"Piccione Fiat", 2003
Questa foto ritrae una della tante composizioni che si modellavano e cambiavano nei grandi spazi industriali da noi occupati, come set cinematografici ma non di finzione, di spostamenti reali in sincorniicità con quello che accadeva dentro e fuori nel mondo, qui siamo alla FIAT.


5



"Camion", 2009

Quando viaggiamo quasi sempre fotografo dall'auto, è come essere in una navicella spaziale comoda.
Il mondo attraverso l'obbiettivo in corsa diventa ancora più se stesso, è interessante la diversità delle foto che si ottengono con il diversificarsi delle macchine fotografiche negli anni.

6-7
"Dado spiega i pezzi a FRM", 2016
Quelli ritratti in queste fotografie sono i graffiti più belli in città a Bologna, per noi.
Era il 2 di gennaio di quest'anno quando siamo andati alla Lunetta Gamberini a far conoscere i graffiti
cercando di far capire le loro straordinarie leggi, pioveva per fortuna così che i colori erano vivi. Abbiamo ritratto Dado mentre spiega con la sua passione totale.




8-9
"Guido Costa con Paul Etienne Lincoln", 2015
I due scatti sono durante l'inaugurazione dell'ultima mostra di Paul Etienne Lincoln a Torino nella galleria Guido Costa Progects durante la scorsa Artissima, il lavoro in mostra è costato 25 anni di lavoro per costruire questo orologio perfetto e trovare tutti i guanti dei tradimenti... In questo ritratto abbiamo rubato il "ghigno" di orgoglio passione amore soddisfazione pazza felicità di un gallerista come Guido Costa che da la vita per l'arte.



10 

"Rito sul Po", 2015

Questa fotografia è stata scattata il giorno di Natale, ho organizzato un rito per andare a mettere una decorazione ad un albero che è diventato nostro amico: mio e delle mie nipotine, avendo preso per la processione le pericolose torce ci hanno voluto accompagnare alcuni uomini della famiglia, questo è Renzo il fidanzato di mia mamma Flora.

Mi piace della foto che ci sia il fuoco e il Po, che si sente che è un vero rito, ma anche la faccia contenta di Renzo di giocare, perché in fondo lo sa che si può giocare con il fuoco.





Gasparinetti è passato in fiera alla domenica ed ha apprezzato i piatti con i paesaggi che erano installati al posto dei sofferenti ciclamini.





Un piatto è stato anche pubblicato nella recente mostra sulla ceramica di Guido Molinari, alla fondazione della banca del Monte e di Ravenna,
quell'antipatico non ci ha invitati a partecipare perché siamo già stati nella stessa sede l'anno scorso, una collettiva sulla pittura curata da Grulli...però Pessoli che c'era con noi nella precedente mostra lo ha messo lo stesso: infedele!



Quelle di Pessoli fra le cose migliori.

Per fargli dispetto non siamo andati all'inaugurazione, 
ma dopo tanto tempo da soli, 
ci è piaciuta la mostra, bravo ciccione anche se strunz.