sabato 24 dicembre 2016

Spusul Merd


il 4 dicembre abbiamo inaugurato la mostra 

SPUSUL MERD

dalle 16 alle alle 20 al Làbas in via Orfeo 46, Bologna.

La mostra è durata solo un giorno, accompagnava l'evento di Giulia Poppi: ribaltare la grande gettata di cemento eseguita per la mostra INCHIAVABIE il 29 luglio scorso.


Ritrovandoci nella bella stanzina rosa per decidere quale evento organizzare ho pensato subito alla pagina creata su Facebook da qualche anno: Spusul Merd.
Mi chiamava così mia mamma quando ero piccola e mi specchiavo: "ma lasa li spusul merd"
(ma lascia li spusul merd), non so se è un detto mantovano, abitavamo a Semidee (MN),
o l'abbia inventato lei.

Abbiamo invitato  artisti amici che avevano tra le altre anche questa personalità:

Kira
Giulia Poppi
Mattia Pajè
Nicolò Morgan Gandolfi
Il Mostro N.1 e Margherita
Lucia Fontanelli
Giancarlo Norese
Anna Rossi
Fabio Suppini
Rusty
Oscar
Giovanna Anceschi
Gino Gianuizzi
Viola Emaldi
Kimet
Giovanni Coppelli
Holly Heuser
Q
Sui Simo
Cuoghi Corsello

Dedico questo post ad un importante Spusul Merd che ho scordato di invitare a partecipare: Muna, mi hanno consolata il Mostro e l'Imperatore dicendomi che è tornata nel suo paese di origine per la prima volta e che non sapevano se fosse a Bologna e probabilmente non avrebbe partecipato.
Lei riesce ad essere un elegantissimo Spusul anche con le ciabatte della nonna:


L'avevo conosciuta per strada, veramente l'ho importunata perché era di una eleganza accecante anche se era buio, non ha voluto essere fotografata e neanche è venuta alla festa che l'ho invitata a Cime Tempestose, ma poi la sincornicità che non perdona ci ha fatto conoscere.


Vi racconto la mostra,
come sempre prima pulire.




Parto dall'entrata in senso orario dove incombeva di lato il "Paesaggio Modello 01" 2015 di Nicolò, tagliava la stanza così che diventava più capiente separando con eleganza pieni e vuoti,  dietro P. Brain e la finestra, entrambi come struttura preesistente del luogo, (quando Giulia ha dipinto la stanza in accordo con noi ha lasciato l'oca intonsa come antico dipinto, mi viene in mente solo ora la coincidenza che i dipinti come questo che facevamo all'inizio degli anni 90 li chiamavamo Paesaggi, e anche Paesaggio era la vista della finestra).

Foto Holly Heuser




Questo paesaggio voleva essere fotografato, quando lo abbiamo montato a casa facevano belle ombre le candele, qui ho messo una lucina che però non piaceva a Nicolò...





Ispirava il deserto e il nord nello stesso momento, la montagna di argilla rossa pareva anche un "personaggio" marino.


Gli è poi venuto in mente che aveva anche un'altro tripiede in ferro saldato come questo che reggeva il paesaggio con attaccata una vecchia lampada, ma temeva ingombrasse troppo, dato che avevo richiesto lavori piccini, invece per fortuna che alcuni artisti ne hanno portati di grandi evitando una stanza di "picci-pocci", senza offendere le preziose piccole operine come il:

"Tesoro di Licia".


Accanto sulla parete agganciati ad una vite preesistente dipinta anch'essa i bottoni rosa di Norese,  si mimetizzavano un poco con fascino pittorico.



Gli altri li ho attaccati durante la serata ad Oscar, arrivata alla mostra senza opera, ma è lei un'opera.


 foto Lucia Fontanelli

 foto Lucia Fontanelli

 foto Lucia Fontanelli

 foto Lucia Fontanelli

Sulla spalla sinistra del giubbotto e la fibbia sul colletto davanti.

 foto Lucia Fontanelli

 foto Lucia Fontanelli

 foto Lucia Fontanelli

 foto Lucia Fontanelli

 foto Lucia Fontanelli

 foto Lucia Fontanelli

 foto Lucia Fontanelli

 foto Lucia Fontanelli

 foto Lucia Fontanelli

 foto Lucia Fontanelli





La prima volta che conobbi Oscar venne nel Bunker con un cappello morsicato dal suo coniglio, meravigliosa.

Dietro al Paesaggio a terra c'era la tombale colata di cemento.


Sul muro accanto  le preesistente P. Brain proteggeva le bambole di Holly Heuser: "Bambolle".




Ho tenuto sotto di loro il cellofan che le aveva custodite per non sporcarle, mi piaceva questo necessario dettaglio, Holly è arrivata all'inaugurazione con una nuova Bambolla, era per me, più sintetica, la mia preferita, è ispirata a SUF!




Non la conoscevo di persona Holly, solo tramite Facebook, abbiamo voluto omaggiare invitandola i social network.
Vedendo le sue foto era spusulmerdissima.
Ci aveva conosciuti durante una lezione che avevamo tenuto all' Accademia di belle Arti di Bologna sul nostro lavoro, sulle fabbriche ordinate scrupolosamente e lei è rimasta affascinata e vorrebbe emularci in un posto occupato a Firenze, saputo questo mi sono preoccupata e l'ho avvertita che il Làbas non è come le nostre fabbriche: è sporcaccino, ma lei lo conosceva benissimo e aveva anche indosso una spilla creata da Kira....


Accanto alle sue bambole c'era una mia colata di cera.




Con una gruccia sulla finestra sospeso un sottoveste di Kira, ha minuziosamente decorato l'attaccapanni con fiorellini seccati.
Stava bene con le tag preesistenti sui vetri, scendeva proprio prima che cominciassero sulla sinistra,


La finestra stava aperta, è molto bello il cielo visto da qui.






Sotto la finestra davanti alla tomba il "Trofeo dei Spsul Merd",
operina di Lucia che dava le chiappette alla stanza.







A destra l'opera di Q: "L' Il be missing you",






un ritratto di Licio Gelli


con sotto la stella satanica a 5 punte per farlo apparire nella stanza, (tornare ancora una volta precisa l'artista) ma si è sbagliato e l'ha disegnata all'incontrario... abbiamo avuto l'onore dell' l'Imperatore che ha acceso le 5 candele sulle punte della stella.









Il muro nel lato destro era per un lungo tratto scoperto di opere, lasciando intravedere le tag sotto il rosa, nella stanza traspariva tutta la sua corta storia intensa.



foto Holly Heuser

Più in la abbiamo composto una quadreria con lavori molto vicini, 
è stato intenzionale trattare il luogo come un'unica opera, un corpo corale, con pieni, sovrapposizioni, grandi vuoti e interazioni.

Il lavoro di Fabio è stata la sua prima creazione "con intenzione artistica",  lui è il falegname del Làbas, ma soprattuto il Maestro degli autocostruttori di Bologna, i quali hanno costruito anche la bellissima Velostazione Dynamo, sotto il Pincio, dove si depositano le bici e si beve una buona birra e si comprano giochi utili e si partecipa a svariati eventi.



Aveva già provato fascino appendendo nella falegnameria una forma con una trama a nido di ape, prima che lo invitassimo, quando siamo andati a proporgli la mostra, lo ha dotato di supporto e  occhi, forse lo preferivo volante, ma ha il suo perché anche così, che sbava sotto, impossibile non pensare a Enrico Bay.


Casualmente, non ce lo ricordavamo proprio, quando si è sollevato il cemento appoggiandolo alla parete accanto al lavoro del falegname, è apparsa la stessa struttura a nido di ape!



Sono quelle coincidenze che arrivano inesorabilmente quando le cose funzionano.



Accanto al quadro di Fabio c'era un ritratto che ho dipinto ad olio su seta di "Valerio", un capobanda del Làbas, un uomo molto bello ed elegante che usa la gonna con disinvoltura come un importante Scozzese.




Andando a destra ancora c'era "Ippico", una composizione  benevolmente raccapricciante proposta da Kimet, primo writer della seconda generazione, ora antiquario, con il germe dell'arte in ogni cosa che pensa che fa e che sceglie.



Sopra ad Ippico mi sono permessa di mettere la "Tombina" di Giulia, la ciliegina sulla torta quadreria, lo spazio vuoto che si era  creato sopra veniva illuminato dalla sua perfetta piccolezza.


 Kimet Claudio ed io condividiamo la passione per cimiteri e tutta l'arte funeraria, un tempo io e Claudio desideravamo un carro funebre come auto, ora ci accontentiamo del Doblò che lo ricorda, ma più come carrozza che automobile.


Sopra a queste spusulmerdaggini c'era uno spusul merd per eccellenza: Nonno Degrado, dipinto ad olio da Claudio che ha interpretato anche il personaggio quando ho fotografato gli autobus "BOLOGNA DEGRADO" nel grande parcheggio TPER, "Degrado" alla fine lo hanno censurato, "Bologna" l'ho visto  in stazione qualche giorno fa, che emozione, ma hanno tolto le dediche sul retro e Schifio sul davanti.


Questo quadretto era stato esposto recentemente a Palermo e spiegato nel post "Ailanto padiglione Tineo".



A destra il raffinato disegno di Viola Emaldi: "Piccolo pastello con fiori J.E.Millais", appartenente al fratello non sapeva se poteva mettere anche quelli che oltre agli elementi vegetali ci sono elementi sessuali che a loro si mescolano.



Sotto  molto in basso un'altra opera giovanile di Viola, con una farfalla morta: "Ritratto F.Khnopff"


Di fianco a questo quadretto la prima opera messa nella stanza, due legni che si accompagnano con infilato ad un ramo attraverso un preesistente buchetto una carta leggera foglio per fiori con fiori rosa,
era in casa nel bunker ed è stata portata li.





Subito dopo l'unicorno che si regge al muro con la propria cacca.



 Vicino vicino lo specchio per vedersi brutti di Margherita e il Mostro: "Mirror, Mirror",  al centro un naso formato da un dito di una strega,


le lucine intorno e i capelli grigi,



a terra lo specchio che si è rotto perché faceva diventare brutti chi si specchiava, rompendosi,
ho avuto l'onore di fare scendere i vetri rotti e il Mostro mi ha fotografata.


Sono scesi un po' verso sinistra, forse perché gli spusul merd ragionano di più con la parte femminile dell'essere.





Margherita ci fotografava chi si ci specchiava.




 foto Margherita
 foto Margherita
                                                                                                                       foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
 foto Margherita

Che spasso questa carrellata di ritratti!


A destra un grande quadro di vernice rosa, dello stesso colore preciso della stanza.


Lo ha chiamato "Midollo Spinale" Mattia, il lavoro più alto nella mostra, il più vicino alla spiritualità ho pensato, come le icone russe... come ha insegnato Malevic, poi invece ho ricordato il sottoveste di Kira  più alto sulla finestra.
Si alzavano le mani disegnate sul quadro rosa, trovavi pace a guardarlo, una naturale elevazione, e sopra dopo poco c'era la linea di confine del rosa e "l'antico" rovinato bianco.


Dopo l' angolo due torri di scatole da scarpe Adidas di Rusty, mi ha confidato che quando è nervoso o un poco giù se ne prende un paio facile in internet... un po troppo facile creando dipendenza, opera  spusul-lussuosa blu, virile con delicatezza nella stanza rosa.






foto Holly Heuser

A destra in mezzo al muro  una immagine vecchia rovinata scura di una Madonna con cornice bianca e sopra a quest'ultima un contorno di rose luminescenti, 



erano troppo colorate e cozzavano con le luci di Mirror, Mirror, 



così che l'abbiamo convinto Giulia a tenerle spente, bianche, ma la cosa migliore l'abbiamo ottenuta lasciandole accese alla fine della mostra fino al giorno dopo quando scariche erano lievi, fino a domenica scorsa 18 dicembre erano ancora accese.
Siamo tornati oggi 23 dicembre e sono ancora accese!









 Di fianco era rimasta la serigrafia Inchiavabile della mostra precedente.


Davanti alle scatole e alla Madonnina a terra in mezzo alla seconda parte della stanza : "Nudino Rosa",  una statuina di Giovanni.







un autoritratto, credo,  di argilla colorata, mentre si sollazza; per proteggere questa sculturina abbiamo condotto lo sguardo a terra attraverso il lavoro di Anna Rossi,  Kira risalendo  su con Sui Simo..

Anna ha mandato una composizione di quadretti con collage di fiori e animaletti: "Similitudine",  quando li ho visti  ho pensato alla fatica del montaggio regolare  con gli spilli di tanti disegni e fotocopie a Palermo, mi sembrava didascalico il lavoro appeso, e sparso come seconda possibilità da lei suggerita omogeneizzava troppo perdendo i differenti pesi e sensazioni che provocava la mostra girandovici, inoltre non possibile di perfettibilità essendo il muro tutto storto, mentre posandolo a terra con le tre cornici sopra oblique tra la parete e il pavimento che accompagnavano la discesa delle altre due file di tre portando lo sguardo a terra dove davanti dopo un po c'era  Nudino Rosa mi è sembrato perfetto,  un gioco,  una costruzione,  una composizione.







di fianco i fogli rosa bucati dalle sigarette di Kira, impilati in 6 mazzetti tre in basso e tre in alto, accanto o davanti  il posacenere con la cenere dei fogli, di vetro rosa con tante sfumature, un lavoro delicatissimo che mi è stato subito caro.



Nel fotografarlo ho spostato per sbaglio i fogli di una sola pila e mi è piaciuto ancora di più.













Salendo con lo sguardo il lavoro della terza femminilità: "Pancimolle" di Sui Simo, dei disegni  riusciti che esprimevano una gamma di sentimenti espressi con riservatezza ma in teatro, una pausa di spusul merd affetto da celerebralismodrammaticomestruale.




Essendo in diverse a terra si sono salvate.



Anche con lo spazio satollo.

foto Holly Heuser































Gino Gianuizzi si è presentato all'inaugurazione con l'I pad che mostrava  un video dell' abbattimento di una torre piezometrica: "Dividucolo", non trovando la funzione loop gli ho consigliato di farla vedere a chi pareva a lui da grande spusul merd quale è ...





Anche Giovanna Anceschi ha partecipato da spusulmerdissima affermando:
" Sono talmente Spusul che non partecipo".
La mostra si concludeva così.

Questa stanzina putrida sembrava un piccolo scrigno di segreti desideri pulsazioni nella quale è stato con grazia improbabile ribaltato il grande lavoro di cemento, tanto che mentre stavo dando spiegazioni dei lavori quasi non me ne sono accorta, la parete vuota è stata usata e anche il sotto della finestra per appoggiare le grandi forme, pezzi di polistirolo sparsi che erano serviti per attenuare i colpi,  

  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita
  foto Margherita

 foto Faber
 foto Faber
  foto Faber
  foto Faber
  foto Faber
  foto Faber
  foto Faber
  foto Faber
 foto Faber














Dopo questa  operazione e dispersione  la mostra reggeva benissimo il cambiamento, tanto che l'ho fotografata per bene solo in questa ultima versione, togliendo solo gli strumenti di ferro dopo averli fotografati che erano stati mesi ad un pelo di rovinare la  colata di cera.
Troppo forti con il resto, ma non sono sicura di avere fatto bene a toglierli.


La mostra cambiava per le luci .














Il giorno dopo.




























E il giorno dopo ancora per chiudere la finestra ho messo vicino lo stampo e il negativo.




 il vestito di Kira si è composto sul cemento di Giulia.

















Mirror Mirror dopo l'inaugurazione ha esaurito le pile.




































Avremmo potuto lasciarla aperta così per un po' di giorni, però il Làbas è sempre chiuso tranne il mercoledì e la domenica, sarebbe stato impegnativo andare ad aprire per appuntamento e molto freddoloso.
Alla fine della serata anche la Madonna è scesa e rimasta a terra per provarla anche così, ma poi è stata riposizionato ed è ancora li accesa.



Ad un certo punto hanno spento il generatore.





Avrei voluto scrivere il post, quando ero già a metà, raccontando della disposizione dei lavori mano a mano che sono stati installati, forse era più interessante.

Lo farò in fretta qui di seguito.




La stanza era rosa con la tomba di Giulia a terra,


la serigrafia Inchiavabile nella parete fronte ella finestra,



la P, grande a sinistra, la finestra e quello che era stato nella stanza.


Ancora prima di aver spazzato


avevamo portato una  composizione presidente nel bunker che ha voluto rimanere.




e Giulia aveva installato la sua Madonnina di fianco alla scritta Inchiavabile....


Rimossi per le pulizie e dopo rimessi quasi esattamente al primo posto scelto.



Il Mostro e Margherita sistemati sulla destra della composizione del bunker.





A sinistra del legno il disegno di Viola:"Piccolo pastello con fiori J.E.Millais".



Arrivato il signor  Q con molta fretta per fare la sua installazione con la fotocopia di Licio e stella rossa con candele, dopo una prima esitazione abbiamo convenuto all'unisono che il luogo adatto era laggiù.


Quando Pajè è arrivato con il suo grande quadro ho sentito il cuore leggero e gli occhi contenti di quella piscina di rosa nel rosa.




Anche Giovanni ci ha raggiunto, il nostro Capo primigenio del Làbas, ma ora non più .




Il lavoro di Nicolò, il più impegnativo come volume, molto contenta di avere individuato una posizione anomala rispetto al buon senso, tagliava la stanza interferendo con la P. e la tomba, ma creando un susseguirsi di paesaggi nei paesaggi e aumentando la capacità della stanza.



Nell' angolo, come  ho visto nella mente quando Rusty mi ha raccontato il lavoro, le torri di scarpe, due una di fianco all'altra.





A sinistra in basso del ramo l'altro quadro buio di Viola con la farfalla morta, in tono ad esso: Ritratto F.Khnopff".
Via con quadreria,


 Kimet di lato a seguire Valerio e il lavoro del falegname, tutto in tono marrone e sopra più in alto Nonno Degrado.




Il grande lavoro rosa di Pajè come dicevo mi ha dato molta serenità, un lavoro spazioso che prendeva la parete con gentilezza e campo come l'acqua, appeso tra le adidas e la quadreria.







 Il Trofeo di Lucia davanti alla finestra a dare le chiappe alla tomba e a tutta la stanza.




Le Bambolle protette da P. mescolate al paesaggio della tomba, sopra ai loro cellofan per non sporcarle dava un senso di gioco necessità vera in quel contesto, come vivere lo spazio non solo allestirlo.




                                                                                                                 foto Holly Heuser

Il giorno dopo per l'inaugurazione arrivata la quinta.
Nudino Rosa stava tropo bene a terra così che per accompagnarlo, come ho scritto sopra, abbiamo messo il lavoro di Anna Rossi che scivola dalla parete al pavimento, il delicato di Kira accanto a terra verso il centro.






Kira mentre versa la cenere nel posacenere.

Era arrivato lo spedizioniere in bici a portare il lavoro di Sui Simo,




messo sopra questa parete era perfetto sia come composizione sia come terzo elemento femminile a raffronto con gli altri due tutti e tre interessatamente diversi tra di loro.


Il sottoveste di Kira non trovava pace all'inizio ed è stato spostato varie volte ma sempre nei pressi della finestra.




Finché Giulia lo ha trovato.


L' unicorno che sta su con la sua cacca è andato vicino vicino a Mirror Mirror .



Anche la tombina di giulia ha girellato molto, era partita sopra un torrone, ma poi sull'oro di Kimet era perfetta, la si poteva mirare bene e dava senso a tutta la quadreria.



Volevo mettere a tutti i costi la colata di cera e anche se non mi soddisfaceva pienamente la collocazione è andata nell'angolo vicino alle Bambolle, almeno non disturbava.

Rimanevano i bottoni di Norese, difficilissimo, è stata Giulia a trovare il posto perfetto per quelli rosa,


gli altri li avevo tenuti nello zaino e quando è arrivata Oscar senza operina glieli ho attaccati addosso, dopo la performance di Giulia.


Gino ha mostrato il suo lavoro durante l'evento.
E quella spusul merd di Giovanna Anceschi che voleva venire è stata impossibilitata da un malanno.

è divertente immaginare come allestire, ci sono sempre più ragioni per ogni spostamento e a volte nelle difficoltà si trovano le soluzioni migliori, più intraprendenti, o con pensieri laterali, e sempre nell'errore si fanno scoperte... anche nel tempo.

Per l'Immacolata concezione siamo andati a festeggiare alla mostra con ormai poche opere rimaste.




 L'ombra di Claudio era simmetrica a P. Brain.





Avrei voluto mettere questa fotografia come opera Spusul Merd, non ho fatto in tempo a stamparla, ho girato sempre inutilmente con lei dentro alla chiavetta USB.








foto Holly Heuser
 foto Holly Heuser amica





L'opera Fuffa


Grazie Làbas