mercoledì 13 aprile 2016

AILANTO

AILANTO
Quando Fulvio Kimento ci ha chiesto se ci piaceva questo nome per la mostra : AILANTO, che avrebbe curata nella biblioteca Poletti, nostra e di Dado,  abbiamo inteso la fluidità del percorso di chi ha capito e abbraccia mondi ed arti anche se a volte recepiamo staticità  ma forse è il suo essere Romano che sembra appoggiato ad un muro ma invece è perché è già davanti ad un 'altro e un'altro e un'altro ancora senza sforzo e con disinvoltura.
La spiritualità in questa persona così diversa dagli stereotipi ha potuto far realizzare il miracolo di una mostra fuori da ogni schema dove finalmente lo scopo più alto di scrivere sui muri è tracciare le vie dell'arte affiorando senza sforzo, con la leggerezza di chi ha dipinto e dipingerà le nuvole sempre, perché è l'astratto la porta dei nostri desideri e perversioni.




Abbiamo scelto una nostra foto come invito, del Giardino dei Bucintori, la seconda fabbrica occupata, dove Dado ha dipinto la sua prima astronave e gli alberi crescevano nei buchi e dove potevano e noi con loro sempre più forti del coraggio acquisito a fare quello che desideravamo: vivere e occuparci dell'arte...una mostra installata ogni giorno, la quotidianità.

Ma noi abbiamo smesso di dipingere sui muri dopo poco l'occupazione perché era uno scrivere sui muri da dentro, soprattutto Dado ci portava notizie di quello che si evolveva: come nell'Ailanto le nostre radici in profondità erano connesse.

Dado ha presentato elegantissime tavole dove rivela come sono fatti i "graffiti" gli stili, le logiche strutture di evoluzione




























Avevamo già nel 2014 chiesto a Dado di interpretare l'appeso per farne una scultura in una Recita a Gemmano (La Strada 58) perché pensavamo che il writing era in uno stallo, in questa occasione ci ha anche aiutati a montare  la struttura.






Alessandro aveva portato la foto di Mone che attraverso Carla ci ha protetto durante la pericolosa operazione.







Sotto come se il mobile bacheca fosse un'astronave abbiamo composto le trasformazioni di Pea Brain del 1990, quaderni più recenti con disegni, le carte magiche del 1982 mai guardate da nessuno se non nelle letture.....il regalo tremendo di Kimet a natale....gli stencil uno di Schifio come libro che a forza di essere spruzzato è diventato quasi più alto che largo, ripetuto in tante strade come pagine di un libro, tutto collegato ad illustrare esotericamente la strada, ho letto le carte, prima di disporle, a noi che installavamo, ve ne svelo solo una : la Casa: Fulvio.














Siamo stati leggeri a cercare e comporre, abbiamo molto materiale:  incessantemente disegnato e lavorato sempre.
Mancano gli anni da quando siamo tornati a disegnare sui muri dal 2001, solo qualche accenno, come la suf puppet adesivo trasgressiva e dolce sopra la bacheca con dentro i libri sull'ailanto scelti da Fulvio.


Abbiamo agito d'istinto e niente pensato e solo trovato.

Voluto mescolare gli stili e le persone, gli anni le collaborazioni senza criterio solo per caso, discorsi che si formulavano  con logiche divertenti.
Foto, colleges, disegni..
Composizioni magiche dalle quali potremo capire qualcosa di nuovo, perché le cose vive cambiano e fanno cambiare sempre tutto.
Invaso anche i tavoli di Dado con un paio di cose lui attraverso noi li aveva già sedotti, ma abbiamo messo ancora qualcosa a mescolarsi che veniva dai suoi tesori.











































 Dado ha rifinito le tavole fino all'inizio della mostra.




Il catalogo l'ho stampato alla mattina dell'inaugurazione prima di arrivare a Modena, hanno rubato dopo poco la copia da consultare.

















c'erano tanti bambini alla mostra

















ma non solo


























Dado spiegava sempre



Una bellissima serata, Eleonora mi ha portato in regalo l'Orso di Mascia e Orso...che mi sono sono scordata li, ora è sulla scrivania della direttrice che mia aspetta.











Sono usciti tantissimi articoli e recensioni sulla mostra, un successo inspiegabile.