martedì 17 ottobre 2017

BO DEA 15 agosto 2017






BO DEA

Processione del 15 agosto 2017 in 6 punti di Bologna.

Partecipanti:
Margherita
Ico
Caterina
Gerölf
Corsello
Monica


Siamo partiti dal Bunker, Ico (antico amico, batterista degli RN, persona eccellente in ogni impresa che si mette in testa) sua figlia Caterina e il loro cane Gerölf ci hanno raggiunti mentre lavavo la barca di Schifio,


al posto dell'elefante rosso, tradizione alla Fiat,


ora sarà lei il soggetto del bagno di ferragosto, oltre me stessa come vedrete.


Da qui abbiamo raggiunto la prima tappa : la Madonna nera di via Mazzini,




è un bassorilievo molto intrigante, lei nasce dal fuoco e in alto alla sua destra il sole e alla sua sinistra la luna, ti sorride, le decorazioni un poco rovinate sono state da ignoto sulla destra ritoccate, questi disegni mi ricordano  molto le lettere di Suf!


Secondo il mio sentire è una propaggine della Madonna nera di S. Luca.
Attraverso il fuoco. l'acqua simbolo della  femminilità, si trasforma e diventa aria, nel cielo la stella, il sole, cederà il posto alla sua luce riportata, la luna, come gli uomini cederanno il posto alle loro macchine inventate e nella complessità del silicio l'anima trasborderà, il ciclo continuo dell' autoricrearsi, le macchine diventeranno di nuovo di carbonio o si cambierà invece, ancora?
Un dubbio mi rimane, anzi mi è arrivato proprio ora, pensavo prima che il ciclo era continuo e perenne.
Sarà la forza femminile a cambiare il mondo portando l'anima  alle  "macchine".
Qui ci ha raggiunto Margherita che ha avuto la giusta intuizione di portare un incenso triangolare per ogni tappa.


La seconda è stata alla fontana di Piazza Trento Trieste,








di solito ci passo in bicicletta entrandovici, in questo giorno ci sono entrata a piedi andando sotto l'acqua sulla sua struttura a mezzaluna.

 foto Margherita
 foto Margherita

Seconda piramide di incenso.

Mi sono asciugata con l'aria della calda giornata.

La terza tappa dalla Madonna della guerra e della pace: al Baraccano.




Seduti nel nostro privè , la porta della chiesa,

                                                                        foto Margherita

(da quando abbiamo perso il Làbas, è questo il punto di vista e di energia che funge come il luogo dove la lavoravamo: Secondo Piano, vedi  Spusul Merd, Inchiavabili, Madame Butterly, a proposito durante lo sgombro siamo riusciti per merito di Ico e del suo Land Rover pick up a salvare l'imponente struttura di legno della scenografia dell'opera, composta da lunghe travi del tetto deceduto per un incendio, così che un pezzo fisico del mitico luogo Labas rimarrà incolume),



 Margherita ha acceso il terzo incenso.









La quarta tappa è stata alle sette chiese, qui mi sento proprio a casa, come a Felonica, nel paese di mia nonna dove passavo le estati, il 15 di agosto come nelle sette chiese si festeggia l'assunzione al cielo di Maria Vergine, la sagra del paese.
E qui, non lo ricordavo più, si offrono le erbe dei prati intorno alla statua coricata della Madonna.







Ci siamo seduti davanti come sulla porta di casa e abbiamo acceso il quarto incenso.



foto Margherita

foto Margherita




(Questa processionerecita, è stata programmata in parte, ma molto si è capito percorrendola ed è stato naturale e sincronico accordarci per ogni movimento).

La quinta tappa è stata  Piazza Minghetti, dove si trova il nostro amico albero,



gigante e intenso, stagliato sul cielo e sui bellissimi palazzi che lo circondano distanti, peccato non abbia più la compagnia dell'esile e maestosa nel tempo magnolia, anche i lampioni fonte di ispirazioni sono stati cambiati in mostri senza garbo, ma forse per chi si affezionerà ora saranno amati anch'essi, ma il giardino progettato alla fine dell'800 dall'architetto Ernesto Balbo Bertone di Sambuy  è stato storpiato e la sua originaria atmosfera dissacrata, anche i giardini nascono con personalità e stili da salvaguardare, come i palazzi.
Abbiamo abitato qui un anno dopo gli 11 di occupazione delle fabbriche, per questo siamo affezionati a questo luogo che ha influenzato e condotto la nostra vita e ricerca fino a qui.
Gli alberi ci aiutano molto in questo percorso spirituale artistico, sono connessi alla grande madre anch'essi, si nutrono delle sue acque nelle viscere restituendo l'aria ai suoi abitanti, comunicando al cielo l'insorgere del nuovo grande ciclo.

Contribuisce il quinto incenso di Margherita.



Nella troncata chiave di Iside è stata l'ultima tappa: la pianta di S. Petronio avrebbe avuto questa forma se fosse stata terminata.
Qui la forza femminile avrebbe regnato, è stata invece allontanata con 666 volti fino lassù a S. Luca.

Siamo entrati solo io Claudio e Margherita, perché Gerölf non poteva entrare.


Qui dentro si è aperta un'altra città tanto è immensa questa chiesa non conclusa, la luce penetrava come pioggia dorata, Margherita accendeva il sesto incenso tra le candele per non destar sospetto, mentre casualmente facevo foto che non potevo  la guardiana è venuta da me evitando di notare lei, ci siamo licenziate con grazia, le ho detto che stavo fotografando Margherita dopo che lei aveva già compiuto l'atto,  l'incenso è riuscito a pervadere il luogo.



Abbiamo salutato la colonna destra vicino all'altare, non so perché.
Ma credo di essere tornata indietro e aver saltato anche le altre e da ultima la sinistra dell'altare.





Ci siamo congedati con Margherita raggiungendo il Mazzini, nell'immondizia un elegante carrello-cesto pieno di palline gialle-verdi per il tennis, deviando per salutare la quercia della Fiat, un giocatore mai visto si stava allenando su una delle pareti, abbiamo detto a lui del tesoro per strada.


vicino due monelli che stavano operando un'auto.




e dopo essere arrivati fino alla quercia ella Fiat




Ico e la sua bambina sono andati a portare a casa Gerölf e tornati a cenare con noi per festeggiare anche culinariamente questo importante Ferragosto.


Riti collegati a questa processione:


La recita di Natale

Isabella




Le lenzuola lavate in agosto della casa di M. Butterly.