giovedì 1 settembre 2016

INCHIAVABILE



Il 29 di luglio abbiamo organizzato un evento al Làbas:
INCHIAVABILE
durante la festa : FUORI DALLA GIUNGLA.

Abbiamo aperto gli studi  SECONDO PIANO, invitando Guido Molinari come consulente artistico.
Il nome è venuto in modo buffo,
Claudio ha detto
" basta che non la chiamiamo INCHIAVABILE"
e io ho detto si è un nome bellissimo e Guido subito d'accordo.

Claudio voleva dire infatti non chiamiamola come il nome (che ora non ricordo più) era venuto fuori, ma piuttosto chiamiamola INCHIAVABILE.


 Il nostro capo Kira aveva cominciato a dipingere in una delle stanze e voleva fare da tempo uno studio di  serigrafia




così che insieme a Rude dopo esserci consultati per il lettering, hanno costruito il telaio per stampare direttamente sugli abiti delle persone che lo desiderassero il titolo dell'evento.


All'inizio dell'organizzazione abbiamo coinvolto anche una delle nostre bambine: Lucia.
Stavano per fare qualcosa insieme lei e Kira, ma a causa di una mia intemperanza è andata a monte, così che Libellula ( così ora si chiama per noi) non se l'è sentita più di partecipare.
è stata un'esperienza traumatica ma penso utile perché importante, nulla ci insegna più delle emozioni.


Ciliegina invitata anch'essa partiva per la Cina, mentre le altre bambine erano lontane, solo Oscar era disponibile.



Abbiamo coinvolto anche Guido per aiutarci e farci consigliare degli artisti, il tempo era poco e molti in vacanza, ma è stato molto sincronico che l'artista dell'opera che abbiamo preferito nella recente mostra "la grandezza delle mani" nella galleria P420 fosse anche l'opera preferita da Guido e l'autrice una simpatica ragazza dell'accademia sua amica : Giulia Poppi.




Mancava ancora qualcosa.... ad un concerto a casa di Suz in cima ad un grattacielo di via Marconi ho incontrato Margherita,





lei fa i massaggi e insegna yoga, è una mente ricca e libera: un'artista!
L' idea: una performance di lei che massaggia i piedi alle persone coperte da un velo in modo che si vedano solo i piedi, adagiate su un collage di moquette.


Nelle terza stanza era perfetto, pensavo di mettere io il burka e anche a delle bambine come scenografia mobile della festa-evento, ma invece questa sala come scultura performance di guarigione era molto più "vera".





































Oscar ha funto da valletta e dama di compagnia con un nostro sottoveste in questa stanza.








Il terremoto Giulia ha fatto un lavoro incredibilmente impegnativo per il poco tempo che avevamo.
Ha dipinto di rosa una stanza, evitando la grande Pea Brain nera come si evitano le cose antiche quando si restaurano i palazzi,







                                     

i disegni sottostanti si intravedono appena stando in armonia così con il resto del tutto dipinto del corridoio,



da loro spunta però ancora in alto uno spiritello che non mi dispiace e sento essere anche attivo.



Poi la furente ragazza ha preso delle cose trovate in giro come una porta in parte bruciata  che giocava molto bene  con la stanza rosa e l' inchiavabilità!







tutto pronto cemento e secchi pieni di acqua, poi in pubblico ha cominciato a lavorare la materia...a mani nude quella disgraziata e riempire gli oggetti con il liquido che man mano si induriva.

Ha provato a mettersi la tuta e i guanti...ma non riusciva a lavorare!














 




















Temevo un poco che cedesse, sono stanze vecchie senza manutenzione.

Lucia Libellula fotografava ,







per "caso" lei e Giulia avevano già in programma, senza conoscersi, di seguire un corso di Cesare Pietroiusti dopo la nostra chiamata, così che sono diventate amiche prima dell'evento.
La performance ha funzionato molto bene,  potente.
Anche il lavoro finale ci piaceva,
temevo però che la grande Pea Brain lo disturbasse, ma forse no.


L'interazione è importante, galleggia ora in tutti, esprimendosi da tempo nelle composizioni, nelle doppie esposizioni, nelle musiche sovrapposte e anche nel mescolare senza  ritegno lavori diversi che possono essere letti insieme in un'altro modo, dal passato al futuro con tolleranza leggerezza e freschezza, una scena che si sta fissando nello spazio e nel tempo.







                                      



Eravamo così presi che però ci siamo dimenticati il primo giorno di accendere almeno il grafoscopio per poter accogliere anche nella prima stanza,



In quella accanto, la seconda, Kira e Rude stampavano i vestiti,
















 C'erano appesi i lavori cartacei di Kira, in alcuni ha fatto un frottage del muro.


Ho portato un ritratto che le avevo fatto tempo prima, ad olio su seta.



e alcuni nostri messi li per poter essere fotografati.






Nella terza stanza c'era l'installazione delle moquette con Margherita e Oscar ( solo per un po', dopo doveva andare: gestisce l'osteria L'Infedele)
Anche questa "composizione" funzionava, si sentiva la freschezza del mantenere le persone sane, di una guarigione dell'anima che non permette al corpo di ammalarsi, sembrava un tempio, una grotta, qualcosa di antico e sacro, si sentiva l'acqua.
Ho messo l'incenso e purificata la stanza con le vocali dopo averla spazzata e lavata, ma del resto tutte le stanze le abbiamo pulite come facciamo ogni volta che cominciamo qualcosa.
Anche i denti del "brutto" faccione sulla parete esterna che tenendo la finestra aperta risultavano all'interno stavano incredibilmente bene.


I corpi sotto i veli bianchi che segnavano i lineamenti, come quando fai le statue di creta e quando riposi metti aderenti stoffe bagnate, erano affascinanti, sembravano mummie, morti.




è sempre una garanzia di successo quando viene il Mostro e approva!



Pochi ma buoni come si suol dire.
Si perché al secondo piano c'è come una naturale resistenza a salire, per me è ottimo così, ma certo se uno conta con i numeri il successo di un'operazione è stata un fiasco!
Hanno anche attaccato un grande mi sembra lenzuolo con scritto entrare..., ma il dissuasore immaginario era più persistente.

Le persone stavano nel cortile del Làbas senza entrare in quel corridoio dalla lunga scala nera, protetto sicuramente da qualche forza ancora oscura.


In quelle stanze mi sento come nelle nostre fabbriche occupate, quando sono li una vibrazione di serenità magica mi raggiunge come nel lontano tempo passato.

Kira Rude  Giulia e Margherita hanno voluto rifare l'evento anche il giorno seguente, ci siamo adeguati e ne siamo stati contenti, ma le persone erano ancora meno.











Solo un ragazzo del làbas è venuto a farsi massaggiare i piedi da Margherita e ne è stato molto contento.


Ho capito che la performance della terza stanza  è stata la terza recita per aiutare il ritorno della forza femminile che presiedeva questa città,  la recita della guarigione.

Durante la festa nel cortile una ragazzina di 13 anni è venuta a vendere dei bei gioielli  da lei eseguiti.


è stata una bella cosa esserci incontrati così diversi a fare questa cosa, è così che nascono le cose, che si formano piano piano le culture.

Ora con gli inchiavabili:
Giulia
Kira
Rude
e noi
andremo a Suzzara il 17 di settembre per questa mostra dove gli artisti scelti sono stati voluti da altri artisti, tantissimi.....