giovedì 26 dicembre 2019

M per Mediterranea al Làbas


è stato Mario Pozzan a chiederci di eseguire qualcosa per uno dei palchi per la festa di
Mediterranea al Làbas l'8 giugno, abbiamo accolto con piacere la sua richiesta.


Ho subito pensato ad una grande M con i tondini di ferro, teli che avevo visto a poco prezzo in piazzola come stoffe-stracci-bandiere decorative, dopo aver discusso e approvato il progetto con Mario,  siamo andati a Napoli così è stato lui a scegliere le bellissime stoffe al mercato.
Abbiamo usato i tondini rimasti  a villa dei Quintili a Roma, che avrebbero dovuto servire per scrivere, oltre CK8, SUF, erano  depositati temporaneamente ad Alchemilla, a palazzo Vizzani in via S. Stefano a Bologna, sempre mentre eravamo a Napoli, sono andati a prenderli con un camion i ragazzi del Làbas, così che quando siamo tornati tutto era pronto per partire ed eseguire l'opera in poco giorni.
Abbiamo chiamato Nik, come l'altra volta a Roma, per aiutarci a saldare, anche lui gratuitamente come noi.
Anche con una mano ferita è stato disponibile.



La grande EMME la immaginavo un poco medievale, con anche le bandierine di Mediterranea che sventolavano sui tondini alti liberi.


La M doveva stare sopra ad un palco che affittavano di 5 metri per 6, nell'arena Orfeonica,
dove siamo anche stati a realizzarla.


Siamo stati molto bene in questo giardino della città, pace, fiorellini, signore simpa.


I ragazzi del Lábas ci portavano la merenda,
 era come se giocassimo con Nik a fare i compiti delle vacanze da deliziose zie.













Sembra un sogno trovare questa pace in città, in situazioni politiche e prese di posizioni forti.





Abbiamo litigato come sempre io e Nicola, si è anche ferito un occhio...i ragazzi che ci hanno aiutato ad issare le parti della M erano increduli al nostro maldestro comportamento,


ma come sempre anche, siamo riusciti ad avere presto pace e finire con amore la realizzazione.
Ad un certo punto i ferri si sono posati  diagonalmente e chiudevano la lettera in un bel modo sintetico e severo, non ci stavano più le bandiere però come un fortino, un castelletto medievale, abbiamo avuto il forte dubbio su cosa fare.







All'ultimo abbiamo deciso di lascarla così e fare la sera le ultime saldature.











I teli in questo modo andavano uno sopra l'altro, speravo nel vento perché si movessero, ma non ce n'era molto, se fosse stato il fortino, erano distanziati e si potevano fruire meglio, avrebbero contenuto tre stanze invece che l'unica di questo secondo progetto, ci piaceva però fosse  più sintetica, cattiva  e meno "trionfosa".

la preferivamo senza il palco sotto.


è stata una bellissima festa .











 Ci hanno regalato birre artigianali e cibi buonissimi all'infinito.























 C'era la luna che stava crescendo






La M è ancora li nell'Arena Orefonica, in fondo ai cesti del basket, prende continuamente colpi senza rompersi.

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