lunedì 7 aprile 2025

Sante


Sante


Progetto a cura di Cuoghi Corsello 

in collaborazione con Carlotta Pesce e Re-use


Evento effimero che si tiene il 9 Febbraio 2025 dalle 15,30 alle 20

nel laghetto dei Giardini Margherita e nello Chalet che il lago ospita.


Interverranno artisti visivi, musicisti, curatori, performer:


Bianca Zueneli

Claudio Corsello

Davide Bertocchi

Mariavittoria Pagani

Margherita Morgantin

Michele Fontana

Monica Cuoghi 

Gioele Melandri

Giovanni Copelli

Italo Zuffi

Ottavia Zanello

Samuele Bartolini

Stefania Galegati

Viola Cenacchi

Zheng  Ningyuan


Ho messo i nomi in ordine alfabetico, non i cognomi, così come è 

Importante nei santi il loro nome.


Il progetto consiste nell’aver scelto anime affini alle virtù dei santi,

collegandole in questa occasione alla profondità del lago, con le sue 

emanazioni scorpioniche misteriose.

Le persone invitate ad esprimersi lo faranno in completa libertà 

di proporre oggetti, istallazioni, danze, performance, travestimenti, 

suoni o poesie.

Confido che si possa trasmettere la calma, la tolleranza, 

contrapposta al fuoco passionale che arde senza timori di sacrificio  

e di avventura, di vita al servizio della Vita.

Rievocando antichi conflitti culturali sul bene e sul male, come segni

sul bagno asciuga in riva al mare dove le onde spargono, mescolano, 

rinnovano, si concepiscono così altri modi. 

E nel lago affondano e risalgono

creando terrore, perversione e amore.

Gli artisti sono santi avendo libero accesso “dall’altra parte”, 

nel sacro indifferenziato del tutto e hanno come scopo gli ideali.



la mail d'invito


Cari amici,

dal 2019 non mando mail di quello che facciamo e neppure scrivo sul blog.

Sono guarita e riparto con Sante.



lago dei Giardini Margherita

Domenica 9 febbraio

dalle ore 16 alle ore 20

ad ogni ora inizia,

ma puoi incontrare.



Vi conduco in un 8 percorso-racconto  per individuare le opere e le azioni.

Immaginate che il laghetto e le terre circostanti al percorso segnato in blu sia un presepe nel quale alcune cose sono fisse 

e altre si muovono azionandosi allo scadere di ogni ora: alle 16, alle 17, alle 18, alle 19.

Il nome degli artisti hanno lo stesso colore del loro posizionamento sulla mappa.

Blu sono coloro che girano intorno al lago: Gioele Melandri santo con tonsura ricoperta d’oro, 

Ottavia Zanello e Viola Cenacchi Bambine Cervo, Oscar dona i santini di Giovanni Copelli.

Salendo sul primo ponte per accedere allo Chalet troviamo Stefania Galegati che scrive con un pennello e acqua una poesia a terra, effimera scompare man mano, il suo corpo si muove armoniosamente come la scrittura impone per eseguirla. 

Di seguito a destra nella veranda che da sul lago, appeso alla tettoia, dondola il rigido metro di legno da sarta di Margherita Morgantin, dipinta ha sopra una poesia, ricorda le bandierine tibetane con sopra le preghiere offerte al vento, rafforza il sentire lo chalet e il lago paesaggio giapponese, ma lo si percepisce anche come romantico giardino inglese, passando da Torino, Parigi e la Tailandia.

Qui parte Bianca Zueneli, interpreta una danza movimento lentissima, scorpionica, procede verso il secondo ponte, affianca a destra il lago, la seguiamo con lo sguardo camminando a destra dall’altra parte del canale perché più vicino ci è negato l’accesso.

Nei pressi dell’albero secolare, che possiamo da qui ammirare, sale sulla barca di Samuele Bartolini, 

la porta indietro sui gradini della veranda che scendono nell’acqua, il barcaiolo naviga nelle acque con una sua scultura installata sulla barca.

Procediamo dritti lungo il canale dove incastrate nella corteccia di alcuni alberi ci sono le sculturine di Italo Zuffi, forse una sua poesia su fogli di carta.

Viriamo a destra attraversando il canale, lo seguiamo dall’altra parte per  ritrovare le sponde del lago. 

Alberi affascinanti emergono da un groviglio di radici a fiori di prato, nei pressi  c’è la scultura nera di Madre, preesistente.

Seguiamo dritti il sentiero fino alla meravigliosa muraglia di pietra di selenite, Davide Bertocchi regala l’acqua santa velenosa del lago;  

Michele Fontana costruisce flauti con le canne, li suona e li offre all’acqua; Zheng Ningyiuan interpreta il santo pescatore e offre spirito; 

una scultura di Maria Vittoria Pagani di vecchie catene sorregge 4 suoi dipinti.

Possiamo ammirare sulla sinistra delle pseudo sculture di panchine rotonde divelte inglobate a dei tronchi recisi.

Raggiungiamo il primo ponte, saliamo di nuovo e al secondo volgiamo attenzione a sinistra:

ci sono le ali del drago che affiorano dall’acqua, i santi sono figli dei draghi.

Procediamo a sinistra affiancando l’acqua in uno stradino sterrato, da qui si sente bene il suono di un basso profondo arrivare dalla discoteca chiusa d’inverno, è Claudio Corsello che dentro suona dal vivo impregnando tutto il tragitto intorno alla zona paludosa, satura l’atmosfera di sottile paura, malinconia, nostalgia, forza e mistero.

Aggiriamo anche questa parte del lago seminascosta, “fetida”, misteriosa, ma profumata arrivati in un sottobosco, 

poco prima a destra un amorevole gruppo di alberi in triangolazione isoscele.

Giungiamo di nuovo al primo ponte, poi fino allo Chalet concludendo l’8, entriamo, ci accoglie una selezione musicale di Sante, andando verso i bagni una piccola quadreria, l’autoritratto di Dina Loudmer; un “Re-use “di Margherita Morgantin: un suo ritratto del passato da Santa; 

una foto delle fontane del lago di Davide Bertocchi, allacciandosi al suo dono; una mia sintografia di una bambina che emerge dal lago.

Nel bagno delle donne la poesia che “recita” sul ponte Stefania Galegati è scritta sul muro.


Consiglio scarpe per sentieri sterrati.


Buon divertimento.




Guido Molinari è stato entusiasta dell'evento, gli ho chiesto allora di proporre un articolo ad ATP Diary.


Per aiutarlo a comprendere ho chiesto a tutti gli artisti di scrivere qualcosa sulla loro opera, i loro testi saranno in italico nel racconto che segue.


Un poco dopo le 16 siamo partiti, sul primo ponte Stefania non c'era,

ho incontrato 


Silvia Fanti, 


alla quale ho chiesto di improvvisare lei l'inizio del "presepe", è stata subito abile e pronta, mi ha chiesto un ramoscello, volgo lo sguardo: sembra ci aspettasse li.

Mi è piaciuto cominciare così con un imprevisto che ha aggiunto una nuova Sante alla banda.





 











Proseguendo a destra sulla terrazza dello chalet appeso il metro di 


Margherita Morgantin


Metro da santa, 2025 (metro di legno, incisione e vernice fosforescente, luce a UV, azione di illuminazione, performer: Cosimo Chirico)

Sul corpo di legno di un metro da sarta, appeso sulla pensilina davanti al laghetto dei Giardini Margherita, è incisa una frase di Margherita Porete, pensatrice mistica cristiana del 300, che fu mandata al rogo dall’inquisizione francese nel 1300, per la natura libera del suo pensiero in materia di dio e di istituzioni religiose. Il suo libro è articolato e complesso: la frase compare per fluorescenza quando il metro viene illuminato con una luce a UV dal performer(Cosimo Chirico). Allude alla misurazione storica della santità e del potere, e alla misurazione di grandezze inafferrabili al pensiero.



foto di Margherita Morgantin, Metro da santa, 2025



Sulla prua della terrazza era installata la scultura di 


Samuele Bartolini. 


Doveva essere installata sulla barca e lui navigare nel lago dando ogni ora un passaggio alla donna scorpione dall'albero antico fino alla prua dello chalet, non siamo riusciti ad estrarla la barca dal suo alloggio sotto lo chalet perché essendoci l'acqua tanto alta batteva sul soffitto incastrata e neanche andando con la muta siamo riusciti. Forse per merito dell'acqua eccezionalmente alta hanno tenuto le fontane spente a lungo molti giorni prima e molti giorni dopo il nostro evento, quando avevamo chiesto di spegnerle per avere un lago più tranquillo ci è stato detto che non era possibile per l'ossigenazione dell'acqua. Rinunciato alla barca ma conquistata l'atmosfera voluta, anche la lieve pioggia ci ha aiutati.

La scultura stava molto bene anche sugli scalini 

"il tridente di Nettuno", 

come simbolo del lago travestito da favola in quella domenica.



L'opera Arrow Forest di Samuele Bartolini si presenta come un agglomerato di frecce concatenate l'una all'altra. Esse richiamano la verticalità degli alberi nel parco e, librandosi al centro dello chalet, incarnano una sorta di fulcro da cui le varie performance di Sante iniziano e finiscono.




Foto Dina Ludmer
Foto Dina Ludmer






Prima del secondo ponte partiva 


Bianca Zueneli


Ciao!

Ecco qui due righe sulla mia performance per Sante:

“Possiedo il pungiglione velenoso della morte ma anche il suo antidoto”.

Bianca Zueneli, come uno scorpione rosso, percorre lentissima il suo itinerario dallo chalet alla quercia secolare, le gira attorno e torna indietro, per ripartire. Per tutta la durata dell’evento, con la luce e col buio, viaggia uscendo ed entrando dal mondo dei vivi a quello dei morti e viceversa.

















La performance di Bianca è stata molto toccante, era ammalata e per 4 ore ha recitato la sua parte con estrema veridicità e potenza, accompagnata per tutto il tempo dalla profonda musica esercitata dal basso di Claudio, hanno avuto molta intesa e questa era come una ragnatela che collegava tutto il lago e il suo contorno. 







Claudio Corsello


suonava dentro alla discoteca, irraggiungibile.






Proseguendo nel giro del primo lago si poteva vedere nella zona non accessibile Bianca che andava fino all'albero secolare e poi, sempre lentissimamente, tornava indietro.

Si vedevano le persone tutte sui ponti all'inizio, Gioele mi ha fatto notare che sembravano un drago nell'insieme.





Più avanti incastrati tra la corteccia di un albero i lavori di terra cotta di 

Italo Zuffi.

Italo Zuffi, senza titolo, 2025 terracotta su albero

L’opera installata per Sante è mimetica nella corteccia di un albero lungo il percorso del laghetto, facendo attenzione si vedono piccole forme in terracotta rosso-bruna, che al primo sguardo si confondono con il colore dell’albero. Sono tappi di penne e pennarelli modellati con la consueta precisione tattile, ad una scala leggermente ingrandita della realtà. Oggetti forse dimenticati da studenti nel parco si sono evoluti così; un’accenno alle sacre scritture o una scrittura dell’albero: sua Santità.

Margherita Morgantin per Italo Zuffi, 14/3/2025


foto di Italo Zuffi




Poi si aggirava il lago fino ad incontrare dall'altra parte il primo lavoro esposto della debuttante 

Maria Vittoria Pagani.

*Scioglimi*, una supplica alla libertà.  È un lavoro che fonde storia e simbolismo, intrecciando il passato con il desiderio di libertà nel presente. Le quattro catene evocano il peso della prigionia, mentre le monete dipinte sul pannello ligneo offrono un contrappunto onirico: paesaggi immaginari, alberi, casette sugli alberi, altalene e amuleti scaccia malvagità diventano frammenti di un mondo possibile, un riscatto visivo e spirituale. Il riferimento ai riscatti degli schiavi rapiti dai pirati tra il ’600 e il ’700 in Certosa rafforza il legame tra memoria e speranza, tra vincolo e liberazione.







A seguire 


Michele Fontana


Ho costruito diversi strumenti musicali sulla riva del lago, prendevo pezzetti di canna, canna di lago, e incidevo vari fori in posizioni e intervalli diversi. Poi li suonavo, e suonavano tutti. Ognuno suonava note diverse. Finite le note li lasciavo cadere in acqua. Ora ci sono diversi strumenti in fondo al lago.








Il Santo Pescatore interpretato da 

Zheng Ningyuan

Santo pescatore

Tuta da pescatore, bicchierini di porcellana, baijiu (grappa cinese), pesce slender sprat

Zheng Ningyuan

Mi travestirò da Santo pescatore in riva al lago, e chiacchiererò con i passanti, offrendo loro Baijiu (una grappa cinese) e assaggi di pesce essiccato di casa mia, il pesce "lilla" (Dingxiangyu 丁香鱼). Cerco una storia per me stesso o per il personaggio che creo. Mia madre è protestante, mentre io poi mi sono convertito al Buddhismo tibetano. Ho provato a cercare con lei un legame storico religioso tra l'Italia e la mia famiglia, ma senza risultati. Solo la Chiesa d'Oriente, che in Cina ha formato il Cristianesimo nestoriano (景教), ed è arrivata anche a Quanzhou, la città natale di mio padre (mentre lui è ateo, membro del PCC), dove potrebbe essere stata diffusa dal VI al XVI secolo. Potrei accennare a queste cose, ma parlo soprattutto di un'altra mia storia col pesce "lilla". In realtà si chiama "slender sprat", nella mia città lo chiamiamo con il fiore di lilla. Lo mangiamo spesso con il porridge di riso bianco, ed è anche un sapore da classe lavoratrice. Queste storie si collegano alle persone con un bicchierino di grappa fatta con il sorgo




Alcune sue prove che mi aveva mandato





Vicino sostava

Davide Bertocchi  


Titolo dell’opera: « Elixir (Santità Tossica) » 

2025

Materiali: 

100 bottigliette di vetro, sughero, acqua del lago dei Giardini Margherita di Bologna, batteri e feci di tartaruga.

Si tratta di un'opera multipla composta da 100 piccole bottigliette di vetro, ciascuna contenente 5 ml di acqua del lago dei Giardini Margherita notoriamente tossica perché contaminata da feci di tartaruga ed altri elementi inquinanti. Ogni bottiglietta rappresenta una reliquia, una paradossale fusione tra sacralità, contaminazione e ready-made, evocando il contrasto tra il divino e il velenoso. L'opera invita lo spettatore a riflettere sul potere simbolico dell'acqua e sulla sua capacità di purificare o contaminare, spingendo a interrogarsi sui limiti della fede, della purezza e della contaminazione nel mondo contemporaneo. Le 100 bottigliette sono state distribuite dall’artista a tutti i visitatori, come evento performativo, fino al loro completo esaurimento. 




Il giorno prima si è rifornito dell'acqua avvelenata.








Stefania Galegati 


quando il tutto era partito si trovava nella toilette a scrivere la sua poesia, 


foto di Davide Bertocchi


perché il ponte era ancora bagnato e la scritta di acqua non si  sarebbe vista, così ha operato dopo accanto al suo amico Bertocchi, in riva al lago.


La poesia infinita, 2005, acqua.

ingraziare desidero per il tempo che si allarga e si restringe. Per la velocità della luce come desiderio di viaggi interstellari. Ringraziare desidero per il desiderio, che muove gli animi, i corpi, le emozioni, i pensieri e tutto confonde nelle azioni. Ringraziare desidero per le pause, per l'azione del fermarsi. Per le acque calde in inverno e fredde in estate. Ringraziare desidero per i mari che formano le isole. Per le isole che formano sogni. Per i sogni che smuovono montagne. Per le montagne che quando si tuffano sono isole. Ringraziare desidero per l'isola delle Femmine, per l'isola Ferdinandea, per l'isola delle Rose, per Java, la Groenlandia, il Sulawesi, Pemba e Zanzibar. Ringraziare desidero per le isole senza nome e per coloro che scrivono con l'acqua. Io Ringraziare desidero per Borges, Whitman, Francesco d'Assisi, per Hopkins, Herbert e Mariangela Gualtieri perché scrissero già questa poesia. Perché questa poesia è inesauribile e vi invito a continuarla in ogni dove. Ringraziare desidero per la scuola della vita, anche nella durezza, fatica, fragilità. Per accogliere tutto con il mudra dellelefante. Per le sorelle e per le sorelle. Per il fratello e per i fratelli. Per i frutti della primavera e per il sangue rosso dei gelsi neri. Ringraziare desidero anche per la mano sinistra, analfabeta. Per la continua trasformazione di tutto, per la forza di gravità che mi fa sempre toccare terra. Ringraziare desidero tutti i buchi e le buche. I buchi scavati nella roccia, le grotte, le caverne. I buchi nell'acqua. I buchi neri e i buchi bianchi, grandi oggetti di immaginazione. Ringraziare desidero per l'immaginazione, perché desidero immaginare un sistema migliore per rapportarsi ai territori, all'amore, all'educazione, all' economia, al tempo. Oltre gli stati, oltre la scuola, oltre la famiglia, oltre il carcere, oltre il tempo. Ringraziare desidero per tutte le Orlando e per le poesie. Per i treni e per gli aerei. Per le moltiplicazioni. Per il colore degli ulivi, per il sentirsi parte. Per il tronco dei lecci e per i manghi freschi. Per gli alberi solitari e per le spiagge adriatiche in inverno. Ringraziare desidero per i nostri marini e voi tutti, abissi,fuoco e grandine, neve e nebbia, vento di bufera che esegue la sua parola, monti e voi tutti, colline, alberi da frutto e voi tutti cedri, voi bestie e animali domestici, rettili e uccelli alati.

 




Accanto a questi artisti cera una "installazione naturale": panchine attorcigliate ad alberi segati divelte circondate da reti metalliche, un lavoro anni novanta direi. Bello.




Risalendo verso il primo ponte si entrava nel bar dello chalet

dove c'era una piccola quadreria





Margherita Morgantin
immagine di una performance del 2000, 
Osservare le norme di sicurezza#4, 
sospensione da gru, foto cm 12 x 8 





Dina Loudmer
Autoritratto come Sirena 
(del lago dei Giardini Margherita) 





Cuoghi Corsello
Le bambine del lago
2025 sintografie


Questa sintografia è uguale a Emma, una delle tre figlie spirituali: 
Bianca, Oscar e lei.
Oscar mi chiese perché non l'avevo coinvolta, non lo so non c'è stato pensiero, 
ma poi le ho fatto vedere il ritratto che per caso avevamo scelto senza accorgerci che era lei, così c'era.




Davide Bertocchi
Fontana 
(per richiamare il lavoro dell'acqua Santa)



Andando ancora sopra il secondo ponte il consiglio era poi di girare a sinistra percorrendo la parte del lago più promisqua, circondando attraverso un sentiero sterrato tra cespugli e alberi lo chalet nell'acqua qui paludosa, il basso di Claudio era preponderante e mano mano nella notte il paesaggio sempre più inquietante.



Qui c'erano le ali del drago.



Completato anche questo cerchio 

ritornando al primo ponte si conclude l'8.

Ma credo che nessuno ha seguito le mie indicazioni.




Le ali di drago con le stoffe di Re-use e filo di alluminio,

le ho modellate in fretta mentre si preparava tutto, quelle rosa il giorno prima e le altre finite poco prima dell'inizio.

In questa fretta serena e spassionata ho trovato un senso nuovo di azione libera in quello che facevo, senza ansia di prestazione, strategico con il corpo e le mani senza la mente, una meditazione gioiosa e ho pensato: ma quanta libertà sto provando?

Ma non si sostenevano alte almeno due metri perché si potessero vedere al di sopra dell'acqua del lago.

Poi quando tutto è cominciato dopo aver fatto un giro intorno al lago mentre tutti erano sul ponte o fissati da altre parti le ho buttate, facendomi aiutare da due cari amici, Rocco e Sofia, a cavalcioni della corda che passa da una parte all'altra del lago, così anche se "fallite" miseramente si sostenevano.

Alla fine delle 4 ore nella notte le ho buttate giù, sul fondo.

Siamo andati sconfiggendo una "paura bestia" (io avevo terrore, non Claudio) a ripescarle ai giardini pieni di gente, di giorno alla luce del sole, ma nessuno ci ha detto niente, sembravamo invisibili, erano lunghe e ingombranti e sgocciolavano da matti, le abbiamo portate marcinolente a casa rivestendo il Dobló per bene con il cellofan, sul tetto del Bunker si sono asciugate e poi le abbiamo portate a Cotignola come prima opera nella mostra "Signorina", le ali con l'energia del lago proteggono il paese. Sono nere e verde acido.

Le altre più piccole rosa sono ancora li, andremo a pescarle.


La libertà nel farle

l'umiltà nell'appenderle

il coraggio di buttarle

la tenacia di salvarle.


Se non era per il sostegno di Claudio che vedendole fatte mentre suonava gli dicevano qualcosa più di quello che si aspettava dal progetto in se, non avrei capito.




Nel percorso intorno al lago c'erano gli artisti che viaggiavano tra il publico:


Ottavia Zanello Viola Cenacchi


le Bambine Cervo, "gelose" delle bambine delle mie sintografie hanno 

voluto interpretarle citandole stampate sul mantello, hanno usato le tende scartate dalla mostra Pupille a casa Testori a Milano perché avevamo preferito rifarle molto più lunghe.

Quando alla fine dlle 4 ore ho detto a loro, ma forse è stato troppo lungo il tempo, la loro risposta molto seria mi ha confermato il contrario: abbiamo capito all'ultimo giro cosa stavamo facendo.


Ecco Momo un breve testo sulla performance mia e di Ottavia. Spero vada bene bacioni! 

La performance di Viola Cenacchi e Ottavia Zanello all’interno del progetto ‘Sante’ a cura di Cuoghi Corsello vuole dare spazio a una serie di sensazioni legate al sacro, alla spiritualità e alla santità. Due figure di riferimento sono state quella delle ninfe dei laghi, che nell’immaginario mitologico e fiabesco bagnano i lunghi capelli nell’acqua, e quella di Maria Maddalena, nell’iconografia sempre ritratta con una lunga chioma, la stessa con cui lava i piedi di Cristo.

I capelli rappresentano la forza, sintomo di femminilità ma anche di tenacia, di sensualità, vitalità e sacralità. I capelli intrecciati inoltre sono spesso indossati dalle amazzoni o dalle guerriere nella mitologia. 

La performance ha inizio sul ponte dello chalet dei Giardini Margherita, davanti al lago le due performer si intrecciano i capelli a vicenda aggiungendo a ogni ciocca un nastro. I nastri dell’una e dell’altra vengono poi legati insieme, andando a congiungere fisicamente i due corpi tramite i capelli. Le artiste camminano legate tra loro, costeggiando il lago, fino al suo punto estremo rispetto a quello dal quale sono partite. Lì si fermano e si sciolgono a vicenda i capelli, separandosi e prendendo ognuna una strada diversa per poi ricongiungersi sul ponte dello chalet da dove sono partite. 

Viola Cenacchi.  











Gioele Melandri 


La tonsura se l'è fatta fare qualche giorno prima per pubblicizzare Sante in Artefiera e ad Art-City.


Titolo: “Tonsura-anticipare i tempi”

L’opera di Gioele Melandri consiste nella realizzazione di una tonsura monacale nel capo dell’autore stesso, poi dipinta d’oro.L’opera cita Duchamp e il suo lavoro Tonsura del 1919. Mentre Duchamp realizza la propria chierica a forma di stella cadente, Melandri ha preferito mantenere una struttura più tradizionale e che ricordasse anche una piccola aureola.  Il sottotitolo  del lavoro gioca ironicamente con la perdita dei capelli di cui l’autore anticipa gli effetti sul proprio corpo, ed è inevitabilmente anche una critica a certe nevrosi tipiche degli artisti e dei critici viventi, eccessivamente ossessionati dalla novità intesa in senso strettamente positivo. 







Oscar


Vestita da Santa regina con la corona d'oro, citando Ildegarda di Bidngen che vestiva le sue ancelle come principesse con gli abiti e gioielli preziosi durante le funzioni, perché Dio ama la bellezza, distribuiva i santini di Giovanni.









Giovanni Copelli 


ha fatto un santino con disegnato in bianco nero degli andicappati e dietro una poesia:

"giù dalla torre

butterei tutti

quanti

gli artisti,

e salverei

chi non ha voglia

di far niente e

non sa fare

niente"




foto di Gioele Melandri




La Dina il giorno prima ha indossato un'abito da sposa, recitando intorno al lago, il giorno della mostra ha gioito nell'indossarlo di nuovo, distribuiva i santini di Copelli assieme ad Oscar.








Quando si è fatto buio ho distribuito agli artisti degli anelli luminosi, una piccola cosa che muoveva la luce e la poesia.








Ringraziamo 

Tutte le Sante artisti che hanno gratuitamente 
partecipato con impegno, entusiasmo, amicizia.

Re-Use per averci prestato preziosi abiti.






















Carlotta Pesce, per il suo sostegno e ... se non ci chiamava a vedere la Centrale ristrutturata nei giardini Margherita forse non avremmo trovato la destinazione per Sante, il lago mi ha subito chiamata.



Enrico, direttore dello chalet, 
preziosamente disponibile per ogni cosa.

Guido Molinari per il desiderato articolo ed 
Elena Bordignon che lo ha accolto volentieri 
pubblicandolo su ATP-Diary

Cinzia Dursi che ci ha prestato tutto l'occorrente: muta, pantaloni da palombaro ecc.. per disincastrare la barca. 










Roberto Franciosi per gli stivali alti per il Santo Pescatore.
Usati inconsciamente per la prima prova di disincastro  barca...filtrava acqua.





Il lago e la vegetazione intorno per la loro intensa atmosfera e influenza.

Rocco e Sofia per avermi aiutato a buttare le ali.

Tutti gli amici che sono venuti e che con molti di loro mi scuso di averli trascurati.

Silvia Fanti per la sua improvvisazione e a 
Daniele Gasparinetti per il suo sostegno.

Stefano Bevilacqua che ha reso possibile  





La sorpresa